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martedì 9 ottobre 2012

Un applauso alla mamma

La mamma di A si è accorta ormai da qualche mese che il piccolo A non è piu un piccolo neonato colmo di bisogni da soddisfare. La fase in cui il piccolo A è un essere totalmente dipendente dalle cure materne, un corpicino ricco di bisogni fisiologi è terminata da tanto tempo. Lui ora c'è, psicologicamente c'è, separato dalla sua mamma, con obiettivi precisi, azioni finalizzate ai suoi scopi, con modi tutti suoi di relazionarsi agli altri, al mondo, a se stesso. Non che prima non ci fosse, ma adesso è più pregnante la fase educativa. Da adesso fino ai prossimi diciotto anni. Diciotto anni! Quanti!
Qui entra in gioco il fattore personlità della mamma e del papà. Non ci si scappa. Lui ci vede, ci sente, ci sperimenta ogni giorno. A lui bugie non se ne possono raccontare. E' uno specchio fedele di come siamo noi, i suoi genitori. Inutile, deleterio far finta di essere ciò che non siamo. I suoi occhi ci spingono a essere migliori, a limare gli spigoli, a colmare i buchi, a chiarire le zone d'obra. Ma il grosso è fatto, siamo due adulti e tanti mattoncini sono le nostre fondamenta.
La mamma di A, se l'educazione fosse una ricetta di cucina, la vedrebbe, anzi la vede, come una miscela di:
-  tanto buon umore, risate, sguardi positivi sul mondo;
- gioco, gioco insieme, gioco da solo, gioco libero, gioco inventato, gioco proposto, gioco
- contatto fisico, coccole, solletico, carezze, lotta dolce, prendersi, scappare, abbracciare;
-non spaventarsi delle emozioni negative, ma leggerle insieme a loro, capirle e aiutarli a trovare soluzioni buone per esprimerle. Non soffocarle, no...gli si negherebbe una pare di sè. Come a dire a te mamma, non ti arrabbiare se tua suocera fa cosi e cosa..Come non ti arrabbiare...se senti rabbia quella è...ma impara a a saperla regolare, esprimere, gestire... (un esempio un po' stupido ma le mamme spesso sono colte sul vivo su questo argomento);
- premiare i momenti di benessere, creativi, positivi, costruttivi. Rinforzarlo sulle sue qualità, i suoi talenti. Lasciarlo sperimentare, provare, "cadere". La mamma di A esprime gioia, soddisfazione in questi momenti, e spesso lo applaude con entusiamso;
- guardarlo negli occhi e fargli sentire che c'è, che è visto, considerato, amato sempre;

E questi ultimi due punti il piccolo A li ha presi molto sul serio e ha capito che sono molto importanti per creare una bella relazione fatta di stima, affetto e aiuto reciproco....come?
La mamma di A ha finito tutta la pappa nel suo piatto..il piccolo A dal seggiolone la chiama allegro "mamma?", lei si gira, lo guarda e lui sta applaudendo. La mamma è stata brava non ha avanzato nulla.
La mamma prende l'aspirapolvere e pulisce il pavimento della cucina dopo la colazione. Il piccolo A sta giocando in salotto sul suo tappettino. Sente il rumore che gli piace tanto, si avvicina..."Mamma?", e via un applauso. La mamma è brava perchè pulisce.
La mamma sistema il piccolo A sul fasciatoio per il cambio pannolino. Si guardano, giocano e quando la mamma rinfresca il pisellino sotto l'acqua, via parte l'applauso. La mamma è brava perchè mi lava.
La mamma sta riordinando il lettone, il piccolo A arriva con la sua macchinina, scende e ha tutta l'intezione di voler cominciare a fare i salti. La mamma gli dice no, non vedi che sto rifacendo il letto di mamma e papà? Un bel sorriso e parte l'applauso. La mamma è brava perchè tiene la casa in ordine.

Dopo la prima reazione di stupore, la seconda di sorriso e la terza di compiacimento.."Che bambino simpatico che ho", la mamma di A ha cominciato a chiedersi come mai proprio quei comportamenti meritassero l'applauso del suo bambino, la sua approvazione, il suo rinforzo positivo. Visto che molti riguardano la sfera domestica la mamma di A sta cominciando a preoccuparsi un po'. ;-)
Si semina, e a volte si raccoglie qualcosa di inatteso. Bella la vita!



2 commenti:

  1. Mi piace tanto la calma e la serenità che escono da questi tuoi racconti di madre, credo sia bello vedere la meraviglia del crescere insieme. Io sto ancora imparando ...

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