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giovedì 30 aprile 2015

Unità di misura dell 'intimità

Insiteva moltissimo su questa cosa delle unità di misura. E se in fondo all'operazione ti dimenticavi di indicarla, gridava : "Cosa sono queste? Patate? Cosa significa un numero senza l'unità di misura?"

Aveva ragione eccome, anche se a quei tempi la mamma di A era una liceale spaventata davanti a quell'omone urlante. In realtà sembrava più un Babbo Natale con il pallino per la fisica, ma la mamma di A lo vedeva come un orso spaventoso.  Grande prof! In tutti i sensi!

Non puoi misurare una lunghezza con la bilancia. Non puoi quantificare un peso con il metro. L'unità di misura è fondamentale.

E l'imtimita come si misura?
L'intimità  tra due persone è il respiro pieno, profondo e naturale stando vicini. Ma anche lontani.
La distanza tra due persone è invece la sensazione di freddo nelle ossa,  quella che non riesci a toglierti anche avvolto da una coperta calda.

Ascoltarsi e dare un nome alle emozioni, cosi che non ci passino dentro a casaccio.


sabato 25 aprile 2015

Carpe Diem

Balle! Piccolo A! Sono tutte balle! E non so nemmeno come mai siamo tutti così universalmente concordi nel propinare a te e a tutti i tuoi amici bambini queste finte verità. 



Quante volte la mamma ti ha detto "Mangia! così diventerai GRANDE!" 
Quante volte ti abbiamo prospettato un futuro (quanto appunto sarai grande) nel quale succederanno o accadranno cose meravigliose che oggi, che sei piccolo, non ci sono?
Sono frasi ingenue, a volte le diciamo per incitarti, per motivarti. Ma sono balle. E sono anche un po' crudeli perché implicitamente ti stiamo dicendo che la tua condizione di bambino ha in sé qualcosa non va: la non pienezza, la mancanza, l'inferiorità rispetto ai grandi. 

La verità è che già adesso è tutto bellissimo e meraviglioso.
Perché ogni momento ha in sè il germe della bellezza. Perché ogni istante della tua vita ha il diritto di poter essere vissuto pienamente e non alla continua rincorsa di qualcosa. O nell'ansiosa  attesa di qualcosa.

Noi grandi viviamo aspettando le vacanze.
Noi grandi viviamo aspettando il fine settimana.
Noi grandi viviamo aspettando le date importanti.
E ci chiamiamo anche GRANDI.

Mentre tu alla sera, quando la mamma prepara la cena, ti siedi al tuo tavolino e cominci  a colorare i disegni di Spiderman. Tu, la mamma che traffica, il papà in arrivo e la sensazione di vivere il momento. Il presente, che é tutto ciò che vuoi. 

Il presente che si chiama "presente" proprio perché é un dono.

Un dono, piccolo A, un dono!

sabato 18 aprile 2015

"La veritá, vi prego, sull'Amore"

"Mamma L mi ama!"
"Wow! Che bello! Come fai a saperlo?"
" Me lo ha detto lei..."
"Chissà come sarai stato contento!"
"Si.... Ma cosa vuol dire che mi ama?"

Piccolo A, altro che esami dell'università. Ti piace mettere alla prova la mamma. Ma queste sono le regole del gioco e le tue domande ne fanno nascere anche in me di nuove. O tolgono la polvere a quelle sopite.

"Tu la ami piccolo A?"
"Direi!" Risponde sicuro e con un sorriso aperto.
"E cosa vuol dire che la ami? Cosa senti?"
"................."
La guarda serio. È un silenzio pieno. Pieno di tante cose a cui A sembra non saper dare un nome.

"Allora piccolo A facciamo così. Ti dico cosa vuol dire secondo me "amare" e poi mi dici se sei d'accordo e se la mamma ha detto le cose giuste"
"Va bene mamma!"

Così la mamma prova a mettersi nei panni di A. Fa un'inversione di ruolo e cerca di sentire il mondo come lo sente lui.

" Amare vuol dire che quando vedi L ti emozioni e ti sento carico di energia. Che ti fa sentire in un modo nuovo come una magia. Che hai voglia di starle vicino, di giocare con lei e passare del tempo con lei. E che ti piace farla ridere e farla stare bene. E che siccome le vuoi bene, vuoi che lei stia bene."

"Così mamma! ......E darle i baci sulla bocca?"

Il piccolo A vuole una risposta completata.

"Certo i baci sono belli, sono un modo per dimostrare il nostro affetto. Ma solo se lei é d'accordo e vuole darteli."

" Hai ragione mamma! Solo così é bello"


La mamma sorride con il cuore.
Speriamo che questo canale resti sempre aperto piccolo A. 
Speriamo che queste confidenze siano mattoncini importanti per la tua vita relazionale. 
Per ora io continuo a meravigliarmi della vita che in te si manifesta! Grazie 



venerdì 17 aprile 2015

La verità ai bambini.!?

Il piccolo A ama Spiderman. Perché tra tutti i supereroi lui abbia scelto l'Uomo Ragno la mamma di A non lo sa. Come accade nei più grandi amori la logica non funziona. Non ci sono spiegazioni. È così e basta.

"Mamma Spiderman esiste? Ga e Glo mi hanno detto di no"

La domanda arriva a bruciapelo in una tranquilla domenica pomeriggio al lago, mentre la mamma e il  papà di A stanno parlando con un loro amico in spiaggia. Il piccolo A stava giocando vicino a loro con le macchine ma evidentemente stava pensando a tante cose.
La conversazione si arresta e i tre adulti si guardano stupiti, sorridono e gli occhi si spalancano...sanno che la risposta é importante.

Ma qual è la risposta giusta?

La mamma di A si dibatte tra dire la verità e non dire la verità. Ma i due pensieri litigano tra loro ed esce dalla bocca solo il primo. Con poca convinzione.

"Non esiste nella realtà, però esiste nel mondo della fantasia...."

Il piccolo A ascolta con gli occhioni grandi. Incassa. Non risponde.

"Oppure piccolo A la questione é che Spiderman é talmente veloce che poi non lo vede nessuno. Cattura i malviventi e poi via, e quando arriva la polizia lui non c'é già più"

Il viso di A riprende il sorriso, ritorna ai suoi giochi e la mamma ai suoi dubbi. Verità o non verità? Ma che senso ha?  É come dire che Babbo Natale o S.Luicia non esistono.

Lunedì mattina, tragitto verso l'asilo.

"Mamma Spiderman esiste?"

L'ambiguità e l'ambivalenza della mamma non devono essere passati inosservati e il piccolo A vuole una risposta convincente. Ma questa volta la mamma di A é pronta.

"Certo che esiste. Vive in America a New York, ti ricordi che lo abbiamo letto?"
"Si mi ricordo! Mi porti a New York mamma?"
" Vedrai che prima o poi io e il papà ti portiamo!"
"Ga e Glo non le ascolto più "


A ogni età i propri sogni.
Sogna e desidera amore mio.
Sogna e desidera!







domenica 12 aprile 2015

Domande, situazioni, riflessioni degli ultimi tre mesi...


Buio. Lettone.
"Mamma non riesco a dormire, mi canti una ciancione??"
"Ok.... "Chi cerca in un castello...."
" No mamma, è più bello quando la inventi tu..."
"Ok....." E parte l'improvvisazione....
" Mamma, il tuo nome è il più bello di tutti"
" Piccolo A cosa c'entra con la canzone?"
" Volevo solo ricordartelo, puoi cantare adesso"


"Mamma alciamoci, mi sembra che mi stanno aspettando per giocare.."
Buona giornata a tutti!



Buio. Lettone.
"Anche quest'anno ci sono due Michele nella mia seccione. Michele Q e Michele F"
"Sai piccolo A che il
Papà di Michele F quando eravamo bambini giocava con me in oratorio? È un mio amico"
"Ma tu mamma sei una bambina, guarda che non sei alta come il papà"
1,60 contro 1,82. Sarò una bambina per sempre. Anche con i tacchi.

Piccolo A
"Quando non c'eri ho annusato la tua sciarpa... Lo sai che profuma?"
Mamma
"Di cosa?"
Piccolo A
"Profuma di Mamma!"


La domanda di oggi:
Buio, lettone.
"Mamma esistono le persone cattive?"
"...............Si piccolo A, esistono"
" Sei sicura?"
" Si...forse é meglio dire che hanno comportamenti cattivi"
"Perché hanno comportamenti cattivi?"
"Perché hanno il cuore duro.."
"Come duro...noi non lo abbiamo duro vero mamma?"
"Il cuore duro viene a chi non è stato amato. Noi amore siamo fortunati, siamo circondati da persone che ci amano: il papà, i nonni, gli zii, le cuginette, i nostri amici. Per questo é caldo"
"Mamma sei molto dolce te!"
Mi dà un bacio, si gira e si mette a dormire.
Come si possono chiamare questi momenti? Io non potevo nemmeno immaginarmeli. Quanta bellezza.



La soluzione é la domanda giusta.
Sappiamo tutti che il piccolo A é un fan di Spiderman. Il fervore é così forte che spesso in casa (e anche fuori) il piccolo A indossa il suo costume. Ma questo costume ha solo un guanto. Comprato con la bomboletta spara ragnatele. É il destro, il sinistro non lo si trova. Il piccolo A non si rassegna a questo costume incompleto e ciclicamente parte la protesta. Quella di ieri sera é cominciata all'improvviso mentre la mamma faceva la pizza. Il piccolo A senza preavviso ha cominciato a piangere dalla sua cameretta perché voleva anche il guanto sinistro. La mamma é stufa di questa storia, ma per l'ennesima volta, spazientita ricorda al piccolo A che questo benedetto guanto lo hanno già cercato ovunque e non l'hanno trovato. Di fronte alle proteste capricciose la mamma ha un'intuizione. Visto che lei non sa come fare, che la soluzione la trovi lui.
"Piccolo A! se trovi tu la soluzione la mamma fa quello che le dici. Promesso!"
Il pianto finisce all'improvviso e piomba il silenzio.
Poi, dopo alcuni minuti il responso. 
"Mamma ho avuto un'idea, posso fare la mia mano su un foglio, colorala e ritagliarla e poi appiccicarla così sembra un guanto. Mi aiuti a disegnare le ragnatele? "
"Certamente!!"
Morale:
La soluzione é una domanda non una risposta.





Il sesto senso spiegato dal Piccolo A
"Piccolo A esci da li lo so che sei sotto il tavolo, dobbiamo andare...."
"Come hai fatto a vedermi????"
"Non ti ho visto...."
"Mamma tu vedi con la pelle"


Le domande di oggi:
"Perché Gianna Nannini canta con gli occhi chiusi?"
"Cos'é un file?"
Il piccolo A spazia dalla musica leggera all'informatica. La mamma spazia e basta.



La Timidezza spiegata da A:
Stanno per entrare nella casa di amici per cenare insieme.
Il piccolo A ha uno sguardo serio/preoccupato 
"Mamma mi presenti le persone che incontreremo tra poco?"



"Certo A, guarda che comunque conosci quasi tutti. Perché sei preoccupato? Ti senti timido?"
"No mamma......anzi Si! Mi sento timido. É che all'inizio le persone nuove sono così strane!"






"Mamma mi aiuti a cercare quel foglio?"
"Non posso piccolo A sto facendo la cena non posso fare tutto"
"Si Mamma tu puoi!"
Scardiniamo subito questa visione irreale della madre!!!!!!!!!!!!!!!!! Nella quale ci siamo ficcate da sole!


Una nuova generazione:
Guardando e commentando Frozen:
"Tutti pensano che lei sia un mostro..."
"Mamma è una femmina quindi si dice Mostra non mostro!"

I bambini vogliono sincerità 
La mamma di A e A chiacchierano e intanto si vestono. La mamma veste A , è tardi non c'è tempo di fargli fare da solo. Ma il piccolo A a un certo punto realizza , si guarda e si arrabbia: "Mamma voglio fare io! Perché mi hai messo i vestiti?"
"È tardi piccolo A e poi non mi hai detto nulla"
Ha la faccia "nera" e sapete che fa? Si spoglia tutto e si riveste da solo. La mamma lo lascia fare, amen 
arriveranno un po' in ritardo. 
Quando il piccolo A ha finito "Bravissimo piccolo A!"
"Mamma basta non sono bravissimo, sono un costruttore"
Traduzione: non esagerate non sono bravissimo, ho fatto solo quello che sanno fare i bambini della mia età. Non elogiarmi per niente. Io sono un costruttore (un mezzano), e per questo che so verstirmi. Lo sento quando stai esagerando.
Il piccolo A mi ha ricordato che sottovalutare e sopravvalutare hanno lo stesso effetto, non vedere la persona che hai di fronte.
Grazie A, anche oggi!



"Come si sconfigge la paura mamma?"
"Non credo si sconfigga, la si affronta con il
Coraggio"
"Come fa Spiderman?"
"Si! Certo! Anche Spiderman ha paura però grazie al coraggio non si ferma e continua a fare il suo lavoro combattendo i cattivi"



Buio .
Si agita nel letto.
"Piccolo A cosa c'è?"
"Niente mamma"
"Come niente, lo so che c'è qualcosa"
"Si, ho un pensiero ... Ma non voglio dirtelo"
"Hai ragione Piccolo A, alcune cose sono personali ed é bello tenerle per sè"
"Grazie Mamma"
Il piccolo A segna i confini.
La mamma fa un passo indietro.
Tutti e due crescono.


Il piccolo A mi guarda serio e mentre lo fa rovescia il bicchiere d'acqua sulla tovaglia. Mi arrabbio, lo sgrido e lo porto in camera sua dicendogli di rimanerci pensando a quello che ha fatto. Quando ho chiuso la porta ha avuto una crisi di rabbia fortissima. Sono tornata, non voglio che mio figlio senta tutta quella rabbia da solo, voglio che prenda una forma. Lo abbraccio, provo a mettere in parole quello che sente, lui si calma, si adagia su di me. Quando è calmo gli chiedo perché ha fatto il birichino con l'acqua. "Perché non mi ascoltavi Mamma".
Quando i bambini ti aprono gli occhi. Quando provochi negli altri un comportamento e poi ti arrabbi per il loro comportamento. Noi genitori dobbiamo guardarci allo specchio e capire dove arrivano le nostre responsabilità e le nostre possibilità. 
Che lezione il mio cucciolo!



Cos'è questo rumore?
Forse il mio cuore mamma...
Il tuo cuore?
Si perché sono felice
Con queste parole non puoi immaginarti quanto sia felice il mio di cuore, Piccolo A


"Mamma devo trovare la ragazza di Spiderman"
"Ma non ero io Piccolo A?" 
"No mamma , non sei più tu"
"Ah! ok! Allora basta che ascolti quando una bambina ti fa emozionare. Lei è la ragazza di Spiderman"
Silenzio 
"Allora lo so chi è"





A volte tornano....per passione

La mamma di A non era ancora la mamma di A. Sarebbe passato ancora qualche anno prima di diventarlo. Aveva appena più di  trent'anni e tutto il tempo per fare quello che le saltava in mente. Ma cosa ci facesse lì non lo sapeva bene neppure lei. Era salita in macchina, percorso una delle strade che amava di più al mondo ed era arrivata a Campione del Garda. Non ci siete mai stati? Andateci! É un paese magico fuori dal tempo, sovrastato da un'imponente parete di roccia, appoggiato su una sponda del lago di Garda dove l'acqua é più limpida e profonda. Se vi piacciono la vita semplice ed essenziale e gli sport di vento a Campione starete bene....bene! 
Pur amando il lago da sempre, la mamma di A aveva scoperto Campione solo dopo aver conosciuto il papà di A, giovane appassionato di kitesurf. Ed era stato lui a regalare alla mamma di A il corso di kite. Lei aveva accettato con entusiasmo. Ma arrivato il momento la mamma di A aveva perso la certezza dell'entusiasmo e si era insinuata l'insicurezza delle cose nuove.
A volte la vita risponde mettendoti accanto la persona che può raccogliere i tuoi timori e trasformarli in altro, che non so che nome abbia questo altro, ma è un altro positivo, nuovo.
E quel giorno, unica ragazza titubante circondata da maschi spavaldi all'idea di cominciare kitesurf surf, la mamma di A incontrò sulla sua strada Ma: il suo istruttore.
Quindi, immaginatevela in mezzo al lago, con la muta e il casco,  attaccata a questa grande vela mentre pensa "Ma chi me lo ha fatto fare!". Immaginatevela piena di quella paura che viene dalla sensazione di essere in una situazione completamente nuova senza sapere cosa sta per accadere. La paura che arriva dalla paura di non avere le capacità di affrontare qualcosa. Immaginatevela divisa tra l'adrenalina, l'eccitazione e l'ansia paralizzante. 
E poi immaginatevi una voce calda e rassicurante che la chiama per nome. Una voce che ha le parole giuste per spiegare con competenza quella che la mamma di A deve fare. Una voce che sta sdrammatizzare, ridere, incitare. La mamma di A non può togliere lo sguardo dalla vela ma può ascoltare la voce di Ma che non si stanca, con pazienza incredibile, di dirle come ci si deve comportare in mezzo al lago per guidare un kite. E sapete che succede? Che la mamma di A si diverte tantissimo e che ride come una matta ai sui primi voli in  aria con atterraggi stile bustina da té. E si diverte tanto perché sente di essere in mani sicure, calde, incoraggianti, empatiche. 
Ed é questione di stile. Perché questo é lo stile di Ma non solo nel fare l'istruttore. Questo é lo stile di Ma nel suo essere Ma nel mondo. Bisogna avere un bel fondoschiena per incontrare sul proprio sentiero un tipo così. Il mondo visto con i suoi occhi mostra aspetti, sfumature, angolazioni nuove. Sarà dovuto alla sua attitudine a guardare le coste da un punti privilegiati? Dal centro del lago, dalle onde...chi lo sa. 
"Il Tè delle mamme" riparte ispirato da lui. La passione nelle sue parole, soprattutto di questi ultimi giorni, hanno riacceso nella mamma di A il desiderio di tornare qui.
La passione nel cavalcare le onde, la passione nel sentire il vento, la passione per l'acqua, la passione per la vita in tutte le sue sfumature hanno smosso qualcosa nella mamma di A tra cui la sua  voglia di scrivere. 
Quindi grazie caro Ma, per quei giorni spensierati in mezzo al lago e alla sicurezza delicata con cui mi hai guidato. E grazie per questo nuovo inizio.  
Che la lettura delle avventure  della mamma di A e del suo cucciolo possono restituirti un po' il favore. 
Bene! Si ri-comincia...Il vento é quello giusto... .