Cerca nel blog

giovedì 25 aprile 2013

Se vuoi sapere chi sei...chiedi a un bambino

Tutta la truppa al femminile é pronta per partire. Nonna G, zia A con Ga e Glo, mamma di A con A. Le donne in vacanza, gli uomini a lavorare. Come negli anni '60 o 70'.
Tornano al paesello di pietre affacciato sull'Adamello. La montagna che piace tanto alla mamma di A. Quando su una montagna ci sali, se non proprio in vetta nei dintorni, lasci li una parte di te. E la mamma di A sente la sua pancia vibrare, come quando sei innamorato, guardando le vette innevate e i boschi e la valle.
La partenza é fissata per le 16:30, quando Glo esce dalla scuola materna, quando Ga esce dalla scuola elementare, quando A si é svegliato dal riposino pomeridiano.
Partono con due macchine, ciascuna "capitanata " da una sorella: Mamma di A e zia A.
Fai una cosa, fai un'altra cosa...incontra sotto casa la tua compagna delle elementari..e vuoi non fare due sane chiacchierate??? Sposta il seggiolino di A dalla macchina della mamma di A a quella dello zio Ma, che per l'occasione presta il mezzo a sua sorella. Fermati a fare benzina. Insomma la partenza si posticipa alle 17:00.
Il viaggio é tranquillo, i bambini dormono o giocano o si entusiasmano per le tante gallerie. Arrivano al paesello. L'aria é buona e fresca, la luce ancora bella, la mamma di A respira a pieni polmoni.
Si sistemano, scaricano borse e spesa, cenano in allegria e poi all'ombra dell'Adamello arriva  la notte. 
Non c' é il papá di A e allora la piccola Ga, otto anni, dorme in camera con A e la sua mamma. É un momento bello e intimo. Tutti e tre sono felici. Le chiacchiere nel lettone, Ga che ha freddo e appiccica i suoi piedi sulle gambe della zia e poi ecco, un momento di veritá. Ga ci ha "osservato" tutto il giorno, nel nostro quotidiano, nel modo di vivere una breve vacanza, i preparativi, il viaggio, l'arrivo. Ci ha guardano e ci ha conosciuto. Con suoi occhioni blú, i suoi otto anni leggeri, la sua voglia di vivere e capire. Lei gioca e nel frattempo ci guarda, noi, i suoi adulti, i suoi riferimenti. Il suo sguardo é veloce, tra un momento e l'altro. Coglie attimi, sfumature, contasti.
Prima di dormire..."Zia.. mia mamma é più...." E con le mani mima qualcosa che assomiglia a un rettangolo. Lo fa con colpi chiari e sicuri...non le vengono le parole..."Mia mamma é piú schematica, organizzata....Tu invece sei...." E di nuovo non le vengono le parole. Guarda verso l'alto in cerca di quella giusta.." Tu sei piú immaginativa!" Conclude entusiasta di aver trovato la forma del suo pensiero.
Cara Ga, questo si che é uno specchio limpido, chiaro e sincero. Mi hai proprio colta e hai colto la tua mamma. Siamo proprio noi due sorelle che hai visto oggi: la zia A che alle 16:15 era prontissima per partire, la mamma di A che serena é partita alle 17:00. E sapessi che sorriso profondo mi hai fatto vivere.
Loro ci guardano, loro, i bambini.
Se vuoi sapere chi sei...prova a chiederglielo! 
Certo...ci vuole un po' di coraggio ad ascoltare la risposta...;-)



2 commenti:

  1. Brava, occorre avere parecchio coraggio! Come sai io di perle di saggezza ne ricevo parecchie e spesso, pur storcendo il naso, mi accorgo che mio figlio ha proprio ragione :D

    RispondiElimina