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sabato 16 febbraio 2013

Piccole grandi fatiche di una mamma

Premessa:
- la mamma di A é consapevole di essere una donna fortunata in quando madre
- la mamma di A é felice di poter vivere queste giornate faticose, e ringrazia ogni giorno ( o quasi) del dono ricevuto
- la mamma di A non farebbe cambio con nessuno, neanche con chi (apparentemente) ha di piú
- la mamma di A, da quando puó chiamarsi mamma di A, si piace di piú!

Peró....il piccolo A ha ormai due anni suonati, 26 mesi esattamente (anche se la conta dei mesi dopo l'anno giá la metteva in crisi, figuriamoci dopo i ventiquattro. Povera mamma di A in costante conflitto con la matematica)
Questo vuole dire che il piccolo A é un bellissimo nanetto biondo, con gli occhioni marroni, un sorriso contagioso, due manine e due piedini da mangiare, una voce simpatica quando pronuncia la sua nuova lingua, l'italiano, un concentrato di energia, entusiasmo e amore.
Ma non solo, questo vuol dire che il nanetto biondo, pur avendo come base per "i rifornimenti" la sua mamma, sceglie ogni giorni itinerari suoi, obiettivi suoi, mete sue, esplorazioni, avventure tutte sue. La mamma di A ha il compito di difficile di lasciarlo andare, ma di dare i limiti, i contenitori, lo stop al momento giusto. L'alternanza tra la sperimentazione delle sue autonomie, capacitá, risorse e la sperimentazione del confine, dell'esistenza dell'altro, degli altri, portatori di altre necessitá , bisogni, diritti. Far crescere il piccolo A non piccolo fragile tiranno del tutto subito altrimenti sto male. Far crescere il piccolo A persona sicura di sé. Mestiere difficilissimo.
E in questi giorni, che la famiglia di A é in montagna, e c' é il sole e c 'é la neve stupenda, ma non c' é la nonna G, né la zia A e quindi la mamma di A non puó andare a sciare...ecco in questi giorni lei e il suo cucciolotto si sono attrezzati per una passeggiata in paese, dovendo anche recarsi al negozio di occhiali, che aveva assicurato che questa mattina sarebbero stati consegnati gli occhialini da sole per il piccolo A ( che ha gli occhi delicati e si arrossano subito).
Questo vuol dire vestirsi da montagna, lo sapete mamme cosa vuol dire vestire i vostri cuccioli da eschimesi?! Si lo so che state sorridendo, pensando alla fatica che si fá.
Questo vuol dire caricare piccolo A sulla macchina. Una di quelle mattine che si irrigidisce e non vuole salire sul suo seggiolino, lo sapete mamme cosa vuol dire? Si, state  sorridendo. Sono quei momenti in cui  sudi anche con dieci sotto lo zero, in cui cerchi di mantenere la calma e vorresti urlare come una matta.
Questo vuol dire cercare un parcheggio. Una di quelle mattine in cui il cucciolotto continua a dire "mamma, mamma, mamma" perché anche se é nel suo seggiolino non vuole starci, e il parcheggio non si trova. Una di quelle mattine in cui, il piccolo A, é attratto da tutto ció che non dovrebbe, almeno nella logica di un adulto: l'acqua ghiacciata della fontana, la porta automatica del giornalaio, l'ingresso intarsiato nel  legno del fornaio ( ovvero ci sono io non entra e non esce nessuno, io devo giocare); la neve nera nera sporca di smog, la cacche bianche di uccello sul muretto della fontana ecc ecc. E quando, finalmente, giungono di fronte alla porta  dell 'ottico, che distava solo cinquanta metri in linea d'aria dal parcheggio ma cinquanta minuti di "percorso accidentato", la commessa, bella bella, con il sorriso dice " Ah! no signora, gli occhiali del bambino non sono arrivati, perchè nel paese dove abbiamo l'altro negozio c' é il carnevale. Ci tengono molto lá a festeggiarlo. Impossibile che qualcuno si sposti per portare qui gli occhiali". MA IERI NON LO SAPEVATE????????

2 commenti:

  1. Che fatica, essere mamme, eh? E nessuno che ci dia mai un premio, almeno, non sempre! Ma il nocciolo del problema sta nel fatto, come dici bene tu, che le nostre priorità NON sono quelle dei nostri figli, mai o quasi mai. E anche quando crescono, le cose non cambiano. La priorità di Matilde, non è fare subito i compiti dopo mangiato così può far merenda in pace con le sue amiche, no, la sua priorità è stare davanti allo specchio a fare boccacce, guardarsi i pelini nel naso (peli nel naso a 8 anni?), cantare e ballare per potersi ammirare. Il resto per lei, viene dopo. Figurati per un bambino di due anni. Poi anche io sarei attratta dall'acqua ghiacciata della fontanella: avevo 15 anni quando mi son fatta venire i geloni per averci giocato tutto un pomeriggio con la mia migliore amica... vedi che anche se si cresce, a volte, il divertimento viene prima tutto...
    Elli

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  2. grazie a voi, mi chiamo anto, Sono mamma di. F e G, concordo con voi nelle fatiche e il non riuscire più ad avere tempo x me, mi sento molto affaticata, e ideale è almeno riuscire a confrontarsi con qualcuno

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