Cerca nel blog

domenica 24 febbraio 2013

La domenica mattina

È nato con la malinconia nel cuore e ora che é nonno, la si vede anche negli occhi. Nonostante sia un uomo brillante, simpatico. Nonostante abbia una naturale propensione a piacere. Nonostante sappia guardare il mondo con ironia e a volte con una bella risata. Nonostante abbia un carisma tutto suo e un'energia particolare....nonostante tutto questo,  ha quella profonda malinconia di chi, all'inizio di tutto, é stato ferito. E certe ferite, anche se sei un uomo in lá con gli anni, rimangono lí, nel bambino che sei stato. La mamma di A lo ama profondamente, vede nei suoi occhi tutti i suoi contrasti, le sue mille contraddizioni, le sue debolezze, le sue mancanze...e lo ama lo stesso. Perché é suo padre, e gli ha perdonato i suoi limiti e tutte le conseguenze che questi limiti hanno portato negli anni nella sua famiglia. É un uomo buono, generoso. Ama con tutto se stesso, ma come é nelle sue possibilitá.. Nel meglio che puó. La mamma di A lo sa e ora é in pace. Non si puó amare che nel modo in cui siamo capaci. Certo si può migliorare...ma non sempre é possibile...Le arriva tutto il calore di un padre e questa é la sensazione piú bella, il sentimento di essere amata.
Non si vedono spesso, soprattutto ora che la mamma di A ha ripreso il lavoro a pieno ritmo, ma questa mattina si sono incontrati a casa della nonna G, che é la casa della famiglia, la casa del calore, la casa dove, in teoria, non abita piú nessuno a parte la nonna, ma che in pratica é la casa di tutti. É la casa che li accoglie, delle chiacchierate in cucina, dei giochi dei bambino sparsi ovunque, dei divani stropicciati dai salti, delle luci accese,  del tavolo apparecchiato la domenica per stare insieme E il nonno, pur non abitando piú in questa casa da decenni, sa che questa casa é aperta anche per lui. La mamma di A, questa mattina, come tante altre domeniche mattina sparse nella sua vita, era seduta in cucina tra loro. I suoi genitori. La nonna G con il grembiule, i fornelli accessi, il profumo di moka. Il nonno L, con la chioma argentata, la sua voce calda. Hanno parlato del piú e del meno, si sono scaldati un po' sull'argomento elezioni, e hanno fatto quello che fanno spesso : lei Sandra, lui Raimondo. La mamma di A aveva un sorriso sornione, non cambieranno mai. Sono quasi cinquant'anni che fanno così. Sono l'esempio vivente che ci si puó volere bene anche se l'amore finisce, anche se ci si é feriti, traditi. A volte é questione di giuste distanze, o giuste vicinanze. Saperle trovare, ritrovare, perdonare. Le persone possono attraversare insieme una vita intera anche in modi che inizialmente non avrebbero immaginato..Certo, sono state lasciate indietro macerie, cose rotte, pezzi. Ma la nuova forma che tutto ha assunto negli anni parla ancora di amore e calore. Quello che la mamma di A sente dentro, vede nei suoi fratelli e adesso nelle piccole meravigliose giovani generazioni: il piccolo A, Ga e Glo.


4 commenti:

  1. non sempre e' tutto cosi' , non tutti siamo in grado di perdonare, di accettare e di dimenticare. bisogna essere persone capaci e speciali. e purtroppo non tutti siamo uguali.

    RispondiElimina
  2. E non è detto che dietro le ferite, non viva ancora amore?!?!?!?

    RispondiElimina
  3. L'amore assume tante forme....anche queste...;-)

    RispondiElimina