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martedì 4 settembre 2012

Sommersa dalle cose

La famiglia del piccolo A da pochi giorni si è riappropriata della sua casa dopo tre mesi di assenza. Le emozioni sono mischiate tra il desiderio di riprendersi i propri spazi e la fatica di sistemare, pulire, riordinare, lavare....mettiamoci il piccolo A che saltella tra l' incredulo e il divertito in una casa che forse non ricordava di avere e dove tutto gli sembra nuovo, mettiamoci un bel pannolino pieno di...che non si capisce se è l'emozione del ritorno o qualche virus in agguato, mettiamoci che devo riprendere un po' la mano su tutto...ma la mamma di A si sente già sommersa dalle cose. Cose, cose, cose! Ma quante cose ci sono in questa casa? Le cose del piccolo A riempieno il salotto di casa, che era nato come stanza minimal appositamente bianca, aperta e luminosa. Eppure, il piccolo A, pur avendo festeggiato solamente un compleanno e una sola Santa Lucia ( che qui da noi è Babbo Natale) è giá sommerso di giocattoli che catturano la sua attenzione per pochi minuti. Nota numero uno tra le cose da fare: tenere l'essenziale, riscoprire i giochi fai da te. L' armadio della mamma di A è pieno di cose, vestiti accumulati che a ogni cambio stagione dici, la tengo non si sa mai. Nota numero due: fare spazio, spazio. La cucina: l'affettatrice la mamma  di A proprio non la voleva, nemmeno la macchina che fa cioccolata e cappuccino e stop,  neppure il gratta formaggio elettrico, neppure la brocca che filtra l'acqua eppure sono tutti lì a guardarla, inutili elettrodomestici. A parte l'affettatrice, che in effetti a casa di A è inutile, però è proprio un bell'oggetto da guardare, e poi non si sa mai che la famiglia si allarghi e che affettare diventi necessario, sparirà tutto tra breve. E poi c'è il contenitore porta chiavi all'ingresso, in un ripiano della libreria. Se contenesse solo le chiavi sarebbe utile ma ormai trabocca di chincaglierie. Ma come fanno le cose a infilarsi dentro una casa? Chi le ha portate? Nota numero tre: voglio l'essenziale. Quella sottile resistenza che impedisce di staccarsi dalle cose e fa si che siano le cose che abbiano te e non il contrario. Quella  pensiero banale giornaliero che al supermercato ti fa mettere nel carrello qualcosa che a casa giá non ti interessa più. La paura di alleggerirsi dai sentimenti vecchi, dalle emozioni che non hanno più motivo di abitare in noi, dalle abitudini che non ci fanno neanche più bene ma sono così note e rassicuranti e non pretendono energie nuove. La paura della paura che genera ansia che ci immobilizza davanti ai sentieri nuovi anche se attraenti. E questa crisi economica che va a passeggio con i nostri mostri interiori e concretizza le nostre insicurezze, fragilità, angosce. Piccolo A con  lo zaino più leggero si cammina meglio, con uno zaino vuoto si cammina da incoscienti...scegli bene ciò che è importante e cosa no, ciò che è indispensabile e ciò che non lo è,  ciò che ti fa bene e ciò che ti fa male, ciò che ti arricchisce ciò che ti svuota, quello che ti dà energia e quello che te la esaurisce...con  un buono zaino sulle spalle si può fare molta strada anche se intorno sembra stia attivando burrasca. Partiamo, più leggeri e con la voglia di avventura nel cuore.

5 commenti:

  1. forse è ora di cambiare casa e di allargarsi un po' così ti sembrerà di avere meno cose inutili e ti verrà meno ansia.
    barbara

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  2. accolgo appieno l'invito. cercherò anche io questo settembre di sbarazzarmi di un po' di cose vecchie. e staremo tutti più larghi!

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  3. Io ho già dato, parte delle vacanze sono state dedicate a buttare e far spazio. Una sensazione bellissima! Non sono ancora pronta alla rinuncia globale all'accumulo (ragionevole) ma sto rallentando in tutto anche nel consumo.

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  4. Anche io devo fare un pò di pulizia ma aspetto che inizi la scuola così le bambine non vedono quello che elimino altrimenti non vogliono.La zia di A

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  5. Hai colpito nel segno: quante risposte!!!
    E' dura separarsi del superfluo...è come un cordone ombelicale di collegamento tra passato e presente.
    In passato vedendo abbassarsi il cassonetto, pensavo avrò buttato qualcosa di importante; ora vado in discarica separo tutto e una volta abbandonato i "ricordi" mi giro e penso che sollievo! Le persone, le cose...quelle emozioni...le più importanti rimangono nel cuore cariche del loro significato, cariche di noi. Maura

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