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sabato 29 settembre 2012

Che l'amore materno lasci spazio ai padri

La mamma di A è completamente pazza per il suo bambino. Lo vede bello, simpatico, divertente e dolce. A dicembre il piccolo A compirà due anni ed è diventato un bambino biondo biondo con gli occhi marroni, grandi. Ha una fossettina sulla guancia, il bacio degli angeli. Due manine che sembrano panini. Un culetto da mordere, due coscette da mangiare, due piedini a salsiccia. La pelle morbida, il sorriso pieno. La mamma di A ha completamente perso la testa. Mai si sarebbe immaginata un amore così grande. E ora che il piccolo A comincia a parlare, a ripetere tutto con la sua vocina e la sua pronuncia particolare, a dare risposte inattese, la mamma di A spesso si ritrova addosso il sorriso. Ciò che per un estraneo è un fatto banale, per una mamma è un avvenimento speciale. Così, se lo porta nel lettino e gli dice, " Fai un bel riposino che poi andiamo a fare una passeggiata" e lui risponde "Ok" e cuccioloso si sdraia e si addormenta, la mamma di A rimane stupita e divertita. Non riesce ad abituarsi all'idea che il suo bambino stia diventando sempre più un essere autonomo, autodeterminato, separato. Sono passati solamente 21 mesi da quando il piccolo A era un uccellino di 2 kg. Cambiamenti e sviluppi incredibili in così poco tempo. La mamma di A continua a stupirsi e meravigliarsi. E più si stupisce più ama il suo bambino e la vita che è in lui.
E i papà? Si, sono una nuova generazione. Diversa da quella dei nostri padri. Più presenti, più partecipi, più affettuosi, più giocosi. Ma capita spesso che una mamma, anzi una moglie, desideri una mano in più, momenti in più, presenze in più. E qui nasce un circolo vizioso. Lo penso da mamma, da moglie a da professionista. Non è sempre facile per un uomo inserirsi in una relazione così forte come quella madre-figlio. L'ho scritto qualche riga più sopra com'è è l'amore materno...meraviglioso ma a volte difficile da condividere. Perchè noi donne, vorremmo più condivisione ma quando c'è siamo anche in tensione, perchè nessuno "è bravo come noi". Imparare a lasciare, a delegare, a fare spazio ai papà...Anche se la casa è in disordine, anche se il pannolino lo mettono al contrario, anche se gli orari vengono sballati, i vestiti macchiati, la pappa sparpagliata ovunque. Non succede nulla tranne che noi possiamo riprenderci i nostri spazi di donna, i padri possono fare i padri e prendere fiducia nel loro ruolo, i nostri bambini possono godersi i papà  e aprirsi all'altro, al mondo. 
Alla mamma di A è successo anche come psicologa di toccare con mano quanto sia importante che le mamme lascino fare i papà ai loro mariti. Perchè le è capitato che  se una mamma chiama per chiedere un consulto per un figlio e si sente rispondere dalla mamma di A che al primo colloquio vorrebbe vedere entrambi i genitori senza bambino, ecco questa mamma rimane per un attimo disorientata. Oppure una situazione bloccata da tempo che finalmente prende una nuova piega, vitale e gioiosa dopo che il papà partecipa a degli incontri con la moglie, tralasciando per un attimo il lavoro. La sua opinione, la sua presenza, erano quello che mancava alla figlia. 
Quindi care mamme, che il nostro immenso, speciale, unico amore materno lasci il posto all'immenso, speciale, unico, amore paterno. E quando proprio non si può...queste sono altre storie...

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