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sabato 15 giugno 2013

Mi legge nel pensiero

La loro vacanza prosegue. Hanno trovato un certo equilibrio, aspettando che arrivino i rinforzi: nipotine e fratelli della mamma di A.
Nel frattempo, mentre la nonna legge, riposa, fa le parole crociate sulla terrazza, A e la mamma vanno in spiaggia, fanno i castelli di sabbia, i bagnetti e passano tanto bel tempo insieme.
In questi pochi giorni la novitá é che A non usa piú il pannolino. Come? Era semplicemente pronto e immensamente orgoglioso di vedere la sua pipí uscire dal pisellino in direzione water. La mamma di A pensava sarebbe stata un'impresa difficile, invece le é andata molto bene. In questi pochi giorni la mamma di A cerca anche di entrare in qualche negozio, vedere due cose, comprare un costume. Ma questa operazione invece non é cosi semplice perchè A vuole perennemente giocare e nei negozi si infila nei camerini, in angoli sconosciuti e reconditi.
Ma l'altro giorno era stanco e ha chiesto "Mamma..braccio?!" (Mamma mi prendi in braccio che sono stanco?). La mamma di A ne ha approfittato, lo ha accolto tra le braccia ed é sgusciata nel negozio che stava adocchiando da un po'. A in braccio =nessuna mina vagante in giro. Ma il piccolo satrapo dopo pochi, pochissimo istanti, in modo molto convincete e a voce abbastanza forte da far sentire a tutti, dice "Mamma mi scappa pussa caca! Mamma!". La mamma di A scatta sull'attenti e esce di onda dal negozio in direzione casa, in direzione wc, prima che succeda qualcosa di poco profumato. Poi mentre cammina a passo spedito, con un livello di ansia passato da 0 a 100 in tre secondi, si accorge che il piccolo A é troppo calmo, troppo sorridente, troppo rilassato per essere un bimbo in procinto di farsela addosso.
"A...ma ti scappa la pussa cacca?"
" No, ciamo corce?" ( No, ma cosa ti salta in mente, facciamo delle belle corse insieme? )
Loro ti sorprendono. Ecco che a due anni e mezzo lui ha giá la sua teoria della mente, sa giá attribuire alla sua mamma degli stati mentali, dei pensieri e sa prevedere le sue reazioni, i suoi comportamenti. A, il suo manuale vivente di psicologia dello sviluppo, conosce la mamma, sa che l'argomento cacca é un argomento urgente che la farà uscire in un batter d'occhio dal negozio: obiettivo centrato.
Bene! non siamo solo noi genitori che ci adoperiamo ogni giorno per conoscere e scoprire i nostri bambini. Loro contemporaneamente stanno consocendo noi. Piano piano sanno mettersi nel nostro punto di vista e pensare il nostro pensato. Una bella sensazione scoprire i passi di A. Certo ci si sente anche un po' nudi. E sempre piú responsabili!
In fondo le ha letto nel pensiero.

2 commenti:

  1. Un genio. Del crimine ma pur sempre un genio..! :-) scherzi a parte com'è bello però quando i nostri figli iniziano a conoscerci e riconoscerci così bene...! Direi che è il momento di sfoderare la storia di pierino e il lupo (alias pastorello bugiardello) a ripetizione...

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