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giovedì 10 maggio 2012

Un po' si storia 3: le montagne russe

Impossibile anche aspettare la sera per dirlo a P. Poco romantico ma diretto. Lo chiamo subito sul cellulare e gli azzero la concentrazione lavorativa. Certe emozioni si sentono anche sul filo del telefono, anche se non puoi vedere il viso di chi ti sta ascoltando. Sarai il padre di mio figlio, sarai la madre di mio figlio. L'amore si completa? non so...forse si responsabilizza, diviene piu corposo, alto, luminoso.

Ma ci sono momenti che rompono tutto, spezzano in un istante lo scorrere delle cose.

Emorragia, paura, pronto soccorso, "Si, c'è ancora ma...no! questa gravidanza non continuerà". "Signora,  che forma ha il suo utero?". "Stia a riposo, vedremo, è attaccato con un filo." "No, non sappiamo il perchè possa succedere, no non dipende da lei."
 Sono solo un codice verde, nulla di preoccupante, routine....eppure mi sento in un baratro.

Riposo, riposo, riposo, prego, riposo, prego, riposo, aspetto, aspetto, aspetto.
..e lui...rimane con me.

Grazie Dott.ssa del pronto soccorso che avevi già pontificato senza tante psicologie che tutto sarebbe finito. Il mio fagioletto ama la vita e ha deciso che starà con me.
"L' utero si e' riorganizzato signora, ora la sua è una gravidanza normale."

Sei ancora così piccolo e già mi stai insegnando a non mollare.
Cosi piccolo e già mi metti alla prova.
Cosi piccolo e già andiamo sulle montagne russe.
Allora noi ce ne andiamo al mare, e non ci rinchiudiamo in casa per la paura.
Se tu ami la vita così tanto, allora anche io.
Ce lo meritiamo proprio: se sei cosi forte vuol dire che sei femmina ( continua...)

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