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mercoledì 2 dicembre 2015

Ciò che provi guardandola negli occhi, in quell'istante, è la verità.

La mamma di A finisce di lavorare e va a prendere il piccolo A dalla nonna G.

Ma lui sta dormendo sul divano un sonno di quelli profondi, belli, paciosi.
A nulla valgono i tentativi della mamma di svegliarlo.
Lo chiama, lo accarezza...niente.

"Lascialo qui a dormire, mamma di A", dice la nonna,
"Sta dormendo troppo bene"

La mamma di A allora lo prende in braccio e lo porta nella cameretta dei nipotini. La nonna G si é attrezzata, svuotata la casa dai figli, l'ha  resa accogliente per le sue nuove piccole generazioni.



Fuori fa freddo.
La mamma lo adagia sul letto, lo copre con il piumone e si sdraia accanto a lui.
Momenti di tenerezza.

Poi all'improvviso lui apre gli occhi. Incrocia lo sguardo della mamma, la riconosce e spalanca un sorriso. Alza il suo braccio, lo cinge intorno al collo della mamma e ritorna al suo meraviglioso sonno.

Ecco piccolo A. È proprio questo un momento magico.
Il momento in cui incroci lo sguardo e senti che ti si apre il sorriso.
 Nulla che sia mediato dal pensiero o  dalle considerazioni. 
Succede così, anche fuori da qui, anche nel mondo che ti aspetta. Sono piccole unità di sentimento che nascono all'improvviso. Piccole ma profonde.
Al di là della stima, dell'affetto, della storia che ti unisce a una persona, ciò che provi guardandola negli occhi, in quell'istante, è la verità.



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