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venerdì 24 gennaio 2014

Certi Amici non li scegli...sono un regalo!

Non li ha scelti, se li é trovati accanto.
Sono nati nello stesso chilometro quadrato, nello stesso quartiere, nella stessa comunità.
Non c' è il ricordo della prima volta che si sono visti, di quando si sono conosciuti.
Alcune persone nella sua vita ci sono sempre state, messe accanto dal destino, dalla provvidenza, dalla fortuna, chi lo sa.
La stessa scuola materna, la stessa scuola elementare e media. Le stesse radici che affondano nel terreno di esperienze uniche e profonde che li hanno accompagnati nella loro infanzia e adolescenza. Dalle radici un tronco che si dirama in tanti rami  che esplorano e vivono in pezzi di cielo diversi. Ciascuno con il proprio fiore. Ma uniti sempre dalle radici.
Radici fatte di gioco, avventure tra i monti, corse per strade, fatica mentre si cammina in salita, serate d'estate, pomeriggi in oratorio, camerate nei rifugi in montagna, condivisione, scherzi, preghiere e riflessioni. Radici fatte della gioia e della fatica con cui si cresce. Testimoni preziosi ciascuno della vita degli altri.
Questi sono gli amici "storici" della mamma di A. Quelli che anche se li incontra con la giacca e la cravatta, con il titolo di dottore davanti al nome rimangano quei ragazzini con i calzoni corti e la faccia sudata mentre giocano a calcio in cortile.

"Mamma di A giovedi sera ci vediamo in ufficio da La dopo il lavoro. Ci sei dentro fino al collo"
La mamma di A non sapeva dove "era dentro fino al collo" ma il suo amico Pe non é la prima volta che la coinvolge in qualcosa prima ancora che lei lo sappia. Credo si chiami fiducia reciproca.
E mentre intorno a questo grande tavolo delle riunioni si organizzava questa "cosa grande" ( che un giorno vi racconterà) la mamma di A guardava i suoi amici d'infanzia, ormai uomini, e pensava che giá da bambini si poteva intravedere quello che sarebbero diventati.
La e Pe erano quasi sempre gli animatori delle squadre vincenti, in oratorio, nei pomeriggi d'estate al "Campo amicizia". Concreti, ottimisti, ambiziosi, determinati.
La mamma di A invece era per "si gioca tutti, non solo i piú forti". Cosi la sua squadra non era mai prima in classifica, ma i genitori dei bambini piú timidi chiedevano che i loro figli venissero affidati a lei.
Piú o meno, in forme diverse, tutti e tre stanno facendo ancora lo stesso "lavoro" di quando erano ragazzini. La mamma di A si sente fortunata. Alcuni amici non li scegli, non li incontri. Sono un regalo "originale".  Un regalo! 


3 commenti:

  1. Ciao mamma di A!
    Io sono Mamma Pinkytos. Vieni a trovarmi...
    lamammanondormemai.blogspot.it

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  2. Però certi regali bisogna anche un po' averli meritati. E allora complimenti dolce Mamma di A

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