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mercoledì 11 dicembre 2013

"Un figlio é un dono, non é una proprietà"

É stata invitata da una persona del gruppo. La mamma di A ha accettato l'invito soprattutto per curiosità professionale. Non ha mai letto niente su di loro, non sa dove si ritrovino, non ha idea di cosa succeda in una loro riunione. Saluta A e il papá di A che stanno giocando in salotto prima della nanna. Nonostante il freddo e il buio la mamma di A sale in macchina  con la sensazione che la sta aspettando un'esperienza piena. 

Non conosce nessuno, non é mai stata in questo posto, eppure si sente a suo agio. É una riunione aperta, aperta anche a chi non ha problemi di dipendenza, aperta anche ai parenti, aperta a chi vuole conoscere. Si é seduti intorno a un tavolo, tutti uguali, si leggono le regole del gruppo e poi si è pronti ad ascoltare.

Essere pronti ad ascoltare. Lo si capisce che c' è ascolto perchè chi parla lo fa senza veli, senza pudori, senza vergogna, senza paura di giudizi, critiche consigli, senza censure. A turno le persone si svestono delle loro fragilità, raccontano le loro storie difficili, i successi, le cadute, i rimorsi, i rimpianti, il dolore, lo sfacelo, la rinascita. Le voci sono chiare. Sono voci che proclamano veritá e spontaneità. C' è una profonda umanità. C' è una profonda dignità. La mamma di A si accorge che ha deposto gli strumenti professionali con i quali era entrata e sta partecipando solo con il cuore. Che anche lui fa parte del suo lavoro, ma qui sta palpitando emozionato piú che mai. 

Poi parla la mamma di un ragazzo tossicodipendente. Una mamma! Un pensiero va al piccolo A che ora sta giocando allegro con il suo papá ma che un giorno sarà un ragazzo e poi un uomo. Riuscirá a difenderlo, a renderlo forte, a far si che sappia scegliere il suo bene? Questi i pensieri della mamma di A e poi, come un moto telepatico, la risposta:
"Un figlio é un dono. Non é una proprietà. Dobbiamo misurarci con il fatto che non siamo onnipotenti sulla vita dei nostri figli"
Lo dice con il sorriso e lo sguardo aperto ma si sente che questo pensiero é il frutto di anni di sofferenza..................................

La riunione continua. La mamma di A sente che li c' è un pezzo di mondo bello. Intriso di solidarietá, profondità, accettazione, accoglienza, perdono, speranza. Concludono dandosi la mano e recitando una preghiera. Piú o meno fa cosi :
""Signore dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare e la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre."

 Ci sono tante cose che le sono rimaste dentro dopo questa serata. Alcune sono chiare , altre stanno ancora scavando. Il messaggio che é arrivato é peró brillante "La vita è una cosa meravigliosa"

GRAZIE!

2 commenti:

  1. Quella preghiera me la ripeto quasi ogni giorno, è davvero importante ricordarlo! Ed è verissimo che possiamo solo amarli i nostri figli e non pretendere di definire la loro vita sulla base dei nostri desideri. Però arrivarci è molto faticoso ...Queste condivisioni sono davvero importanti se si ascolta col cuore aperto come fai tu.

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  2. Grazia Marzia! amo il mio lavoro anche per questo....perché mi fa incontrare l'umanità umana!

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