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sabato 9 novembre 2013

Un geco per rompere il ghiaccio

Di loro la mamma di A vi aveva giá parlato qui. Oggi, dopo quasi tre mesi, papá Mattia, mamma Mattia e Mattia sono venuti a trovare A e i suoi genitori. Non c' é piú il sole, non c' é piú il caldo, non c' é piú il mare. É rimasta l'armonia nello stare insieme, la convivialitá intorno al tavolo, la voglia di ritrovarsi. Una bella giornata!
Che poi, voi non lo sapete, ma é cominciato tutto cosi...
Mentre insieme spostavano il lettino di A in una parte piú fresca della casa, la mamma di A con la coda dell'occhio aveva visto qualcosa muoversi sul muro. Con tutto il self control possibile aveva terminato le operazioni di sistemazione per poi sbottare "Papà di A guarda cosa c' é sul muro!"
Era agosto, erano al mare, c' era un geco ospite nella loro camera da letto. In linea generale il geco é anche un animaletto simpatico, ma impensabile l'idea di dormire in sua compagnia.
Il papá di A si era innervosito, possibile fare tutta quella pantomima per un piccolo geco? Ostentando sicurezza aveva preso una pentola dalla cucina e avvicinandosi al muro aveva catturato il geco. "Si, e adesso? cosa fai? Stai li tutta la vacanza a sorreggere la pentola per non farlo uscire?" La sicurezza del papá di A vacillava, l'idea di prendere l' esserino con le mani  non gli piaceva per niente. E poi non voleva fargli male o peggio ucciderlo. La mamma di A allora andava sulla terrazza e, rompendo il ghiaccio definitivamente,chiedeva aiuto alla coppia di vicini appena conosciuti. Loro stavano cenando. " Scusa papà Mattia hai paura dei gechi? Perchè  il papá di A ne ha appena catturato uno in camera ma adesso non sappiamo piú come portarlo fuori". "Tranquilla! papá Mattia é come San Francesco, anche a casa quando ci sono degli insetti non li uccide mai. Li "accompagna" fuori". 
Cosi rispondeva la Mamma Mattia e papá Mattia saltando il muretto che separava le due terrazze andava in aiuto al papá di A. 
Prima confabulavano tra loro per risolvere la situazione.
Poi papà Mattia si procurava un coperchio.
Tornava in camera dove il papá di A era in ginocchio sorreggendo la pentola contro il muro.
Riconfabulavano sul come e poi ...via, prendendo coraggio, cercavano di coordinarsi e di chiudere il geco nella pentola. Ma le mosse un po' concitate, perché ormai era chiaro che i due papá un po' di brivido lo stavano provando, facevano si che il geco rimanesse schiacciato tra la padella e il coperchio con la coda che si muoveva disperata. E in mezzo al trambusto generale i due correvano sulla terrazza e lanciavano il geco giú, sulla testa dei passanti, sulle bancarelle per la strada, sull'asfalto. Dove non si sa. Peró sicuramente un volo di dieci metri l'animaletto se lo faceva.

Ricapitalonado:
La mamma di A si era presa un cazziatone perché si era agitata troppo davanti a un essere indifeso.
Papá Mattia era stato descritto come il nuovo San Francesco.
Ma la vicenda mostrava che:
Il papá di A e papá Mattia presi dal "panico" avevano prima schiacciato l'animaletto e poi lo avevamo costretto a volare senza avere le ali. Senza nessuna pietá. Caput.

Questa una di quelle storie che poi diventano leggenda e che vengono raccontate di anno in anno aggiungendo particolari piú o meno fantasiosi. La mamma di A e mamma Mattia ridevano della gesta dei loro mariti coraggiosi.Che poi a vederli sembravano due bambini divertiti ed erano bellissimi.
Una piccola avventura che li ha fatti ridere e li ha fatti diventare amici.
Dalle piccole cose ne possono nascere di grandi.
Noi speriamo sia solo l'inizio di una bella e lunga amicizia.

Vi aspettiamo ancora qui. Il piccolo A piangeva quando si é svegliato e non vi ha piú trovati.
Alla prossima...
Un abbraccio!



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