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sabato 5 ottobre 2013

De Ciuccibus et De materna schola (ovvero una donna felice)

Assillati da ció che sta nella media. Ció che sta nella media é buono e sano, ció che sta nella media riguarda tante persone e quindi non ci fa sentire soli, ció che sta nella media é il desiderabile, l'auspicabile, il top. Le madri, anche quelle piú "serene" cascano nel tranello della media, della curva gaussiana, e cercano di sapere piú o meno apertamente se il proprio figlio é in linea con quello che fanno gli altri bambini. Se sta percorrendo i passi dello sviluppo seguendo il gruppo, se è rimasto indietro :-(, se é piú avanti :-). Nel primo caso ansia, nel secondo esaltazione e orgoglio sotto i baffi.
Anche la mamma di A qualche volta scivola su questa buccia di banana che é la media, ma poi lui, il suo piccolo uomo saggio la rimette al suo posto. Perché lui le ha insegnato, non a voce, ma con l'esperienza, che ogni frutto ha la sua stagione, e che le forzature sono appunto solamente forzature. Il
 nome stesso stride: f o r z a t u r e.
É successo con il pannolino, che un giorno A non ha piú voluto. Il frutto era maturo. La natura ha fatto il suo corso.
É successo con il ciuccio. É successo con l'asilo. Le ultime due vi mancano, la mamma di A adesso ve le racconta.

De ciuccibus
Non era stato pianificato. Non era stato nemmeno immaginato. Era semplicemente arrivata la sera ed erano tutti pronti per andare a nanna. Pigiama, macchinine di "Cars" in mano, mancava solo il ciuccio. Dov' é il ciuccio?  pronunciato tra sé e sé con tranquillità. Ma al suo solito posto non c'era. Cerca un po' quá, cerca un po' lá. Niente. "Papá di A hai visto il ciuccio?", e la voce cominciava ad essere un po' preoccupata. Nel frattempo il piccolo A, giá adagiato nel suo lettino, reclamava il suo amato oggetto : "MAMMAAA? vieni??". A questo punto cominciavano azioni un po' piú concitate da parte di entrambi i genitori di A. Guarda sotto i letti, sotto il divano, tra i cuscini, tra i giochi, nelle fessure del lettone, dietro le tende, negli angoli..NIENTE! Era da tanto tempo che un ciuccio non spariva, e poi un tempo c'erano sempre le scorte in uno scaffale in cucina.
"MAMMAAAA! IL CIUCCIO! VIENI?"
La mamma di A tra lo sconsolato e lo spaventato per la notte imminente entrava nella camera di A e improvvisamente aveva un'illuminazione "A! lo sai cosa é successo? una cosa bellissima!" Il piccolo A, attaccato alla sponda del suo lettino guardava la sua mamma con gli occhioni interrogativi. Si stava chiedendo da dove arrivasse tutto questo improvviso entusiasmo. "Io e il papá abbiamo cercato il tuo ciuccio ovunque, ma non c' é. Questo puó stare a significare solamente una cosa incredibile e fantastica. " (notiamo la strategia narrativa della mamma di creare suspance!) "Vuol dire che é passata da casa nostra la fatina dei ciucci, ha visto che sei diventato un bambino grande e allora ha portato via il tuo ciuccio, lo ha portato nel mondo dei ciucci, dove ci sono tutti i ciucci dei bambini grandi". Gli occhioni di A cambiavano espressione,  indecisi se piangere per il furto subito o se meravigliarsi per aver avuto  ospite in casa una fatina. Poi protendeva per la prima "Ma uffa! il mio ciuccio!". Ma la mamma non mollava e bypassando la protesta del piccolo A insisteva con la storia "Ma A, ma tu non l''hai vista passare? aveva le ali, era tutta rosa!". "Si mamma!", si caricava di entusiasmo ," ha fatto sciummmm"! E A con la mano mimava la traettoria della fatina che doveva avere il motore di Schumacher. Ecco che tutti suggestionati da questa magica storia, dormirono tutta notte. La mamma  peró fece qualche incubo, portandosi sotto le coperte l'ansia di una notte che pensava sarebbe stata movimentata. Ma i frutti erano maturi, il piccolo A pronto per questa nuova conquista, la sua mamma  semplicemente felice.

De materna schola:
Dopo le emozioni  del primo giorno.
Dopo la crisi post entusiasmo mammesco che le ha fatto scrivere un manuale di soppravvivenza per mamme.
Dopo aver scoperto che A é un grande stratega.
Dopo aver vissuto nell'ambivalenza emotiva per giorni, soffrendo e gioendo insieme ad A per questo nuovo grande cambiamento.
Un venerdí  mattina di inizio ottobre, successe questo..
"Buon giorno mamma!"
"Buon giorno A!"
"Mamma, VOGLIO ANDARE ALL'ASILO"
Lo sa che molti stanno pensando "tutto qui?"
La mamma di A invece ha ripreso a respirare a pieni polmoni. I frutti sono maturi. A venerdi mattina correva per entrare a scuola. Correva!
Chi scrive é una donna felice!

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