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sabato 13 giugno 2015

Ancora di onnipotenza materna e corse disperate

La mamma di A da qualche mese ha cominciato a correre.
Questa passione merita un capitolo a parte, non é di questo di cui vuole parlare ora.

Quello di cui vuole parlare oggi riguarda l'ennesima picconata all'onnipotenza materna.
Picconate che le fanno mettere i piedi per terra, le ridanno i suoi confini facendola sentire più leggera.

Quindi dicevamo....
La mamma di A corre e essendo ora in vacanza può andarci più o meno tutti i giorni. Anche se immancabilmente, quando il piccolo A vede che lei si sta preparando le  dice:
"No mamma! Non andare!"

Una frase buttata li, senza nemmeno grande convinzione. Il piccolo A si é già distratto e rimesso a giocare con le cuginette.
La mamma di A, che é a un buon punto nel cammino dell'elaborazione dell'assurdo, inutile senso di colpa materno, si chiude il cancellino alle spalle e parte.
Quella frase rimane un piccololissimo neo su un corpo abbronzato.
Non si vede, é innocuo, ma c'è.

E poi, il venerdì sera arriva al mare il Papá di A.
Accolto con una corsa gioiosa, braccia al collo, gioia, trepidazione, entusiasmo.
Una scena bellissima. Uomini che si lasciano andare alla tenerezza.

"Papá! Domani facciamo la giornata solo uomini."
"Piccolo A e la mamma?"

                    "LA MAMMA PUÒ ANDARE A CORRERE TUTTO IL GIORNO!"

Niente! Sappiate che lunedì mattina sarò in formissima dopo questa 48 ore running non stop.

Quanto ci fai sorridere Piccolo A??



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