Cerca nel blog

sabato 19 aprile 2014

"Non fidatevi di nessuno, state attenti, lamentatevi di quanto sia brutta la vostra vita, delle sfighe, dei malanni, di quanto gli altri siano cattivi con voi. Non badate alle cose belle perché tanto durano poco, concentratevi ansiosamente su ciò che non vi piace e su ciò che vi spaventa. Vivetela cosi la vostra vita!"

Avrebbe potuto lamentarsi di essere nato in una famiglia povera che non gli permetteva lussi, shopping, comprarsi ciò che voleva. Una famiglia che faceva fatica ad arrivare a fine mese.
Avrebbe potuto raccontare della "sfiga" incredibile di non essere potuto nascere in un buon ospedale al sicuro e al caldo, ma di essere nato al freddo, in una stalla, con la sua mamma che nella solitudine e nella paura aveva affrontato un parto.
Avrebbe potuto dire che da subito il mondo non lo voleva, e che addirittura un rè, Erode, voleva farlo fuori e aveva commesso una terribile strage di innocenti pur di essere sicuro di averlo eliminato.
Avrebbe potuto decidere di vivere da solo, o con i suoi amici fidati, predicando che il mondo faceva schifo visto che ovunque andasse c'era qualcuno che lo voleva mettere alla prova, o incastrarlo, o screditarlo, o usarlo per i propri scopi.
Avrebbe potuto smettere di credere nell'amicizia e non fidarsi  mai più di nessuno dopo l'esperienza con Pietro, il suo migliore amico, che alla prima occasione lo aveva rinnegato e lasciato solo.
Avrebbe potuto odiare Giuda, che per trenta denari lo aveva venduto ai suoi carnefici.
Avrebbe potuto piangere e disperarsi per l'accanimento con cui lo torturavano, schernivano, si prendevano gioco di lui. E pensare che per questo l'umanitá facesse schifo e non si meritasse nulla.
Avrebbe potuto gridare a suo Padre lo scempio con il quale lo avevano umiliato e chiedere vendetta.
Avrebbe potuto avere tutte le buoni ragioni, una volta resuscitato, di tornare dai suoi fidati, fargli una ramanzina come si deve e lanciare un messaggio al mondo:
"Non fidatevi di nessuno, state attenti, lamentatevi di quanto sia brutta la vostra vita, delle sfighe, dei malanni, di quanto gli altri siano cattivi con voi. Non badate alle cose belle perché tanto durano poco, concentratevi ansiosamente su ciò che non vi piace e su ciò che vi spaventa. Vivetela cosi la vostra vita!"

Invece Lui ha perdonato tutti, ha trasformato la morte in vita, ha detto di amare il prossimo come se stessi.

Che tu sia credente o no, poco importa. I Grandi uomini, se pensi che Gesù sia solo un uomo, hanno moltissimo da insegnare a tutti.
E la mamma di A, mentre giovedi sera assisteva alla lavanda dei piedi, con il piccolo A affascinato e curioso, pensava a quanto tempo è sprecato a parlare di tutto ciò che non va riempiendoci di emozioni negative. In una giornata quanto il tempo dedicato a lamentarci di questo o di quello. Quanto poco spazio invece a godere di ciò che abbiamo, di ciò che amiamo, di ciò che desideriamo, di ciò che possiamo. E tutti i "Gesù" del mondo, che vivono nella sofferenza più cruda, avrebbero il diritto di venirci a prendere a calci nel di dietro.

Quindi Buona Pasqua a tutti da A e la sua mamma.
Apriamo le orecchie, il cuore e la bocca per ascoltare, sentire e dire parole che sanno di luce e di gioia. Non perché dobbiamo essere buoni, ma perché ne va della nostra vita!

2 commenti:

  1. Quanta bella luce porti tu. Spero sia stata una buona Pasqua. Grazie!

    RispondiElimina
  2. Grazie Why....si una bella Pasqua con la mia big family

    RispondiElimina