Quando arriva un bambino in una famiglia la vita cambia. Il piccolo A è stato un grande rivoluzionario, senza saperlo ha cambiato abitudini, atteggiamenti, emozioni, stati mentali, pensieri di mamma e papà. Ma diciamoci la verità, o almeno questa è la verità della mamma di A, la vita cambia soprattutto per una donna. Il prendersi cura è un ruolo che sgorga da dentro, che trasforma le priorità, cambia la gerarchia di cìò che desideri, di ciò che vedi per prima e per secondo, di ciò che fai e non fai più. Una mamma, una donna, per ritagliarsi i suoi spazi, deve comunque conquistarli. Anche se non si sente in colpa per questo e sa che è buono e giusto, anche se ha un marito che la vede come lei, anche se si sente una donna moderna, anche se di professione le succede spesso di aiutare donne a ritrovare la propria autostima e quindi i propri spazi. La quotidianità è tremenda, piano piano, in silenzio si accaparra centrimetri che poi formano distanze. La cultura è tremenda perchè ha ancora in seno gli stereotipi della donna sacrificale. Un uomo non deve conquistare nulla, è nato già con il suo spazio assegnato, di diritto da millenni. La mamma di A pensa che uomo e donna abbiano ruoli differenti, importanti in egual misura, ma pensa che le donne ne abbiano di più di questi ruoli da fare incastrare e combaciare e pensa che a volte si dia per scontato che una donna lo faccia e basta. E quando una cosa importante per il benessere di tante persone che vivono intorno a lei, e non solo per se stessa, viene vista come banale, scontata, poco importante, ecco la mamma di A dà un colpo di pedali più forte per riprendere il ritmo e pedalare poi meno faticosamente. Avete presente la sensazione che si ha quando si va in bicicletta? le prime pedalate sono dure poi diventano morbide e veloci. Se poi si rallenta bisogna dare un altro colpo più vigoroso. È che spesso non ci accorge che si sta rallentando, arrivano appunto la quotidianità, la cultura e qualcosa d'altro che non so. Così questa mattina, dopo aver coccolato il piccolo A, dopo avere preparato il latte con i biscotti che ormai vuol mangiare da solo e quindi alla fine bisogna chiamare l'impresa delle pulizie, dopo aver giocato a cuscinate, aver cambiato pipì e pupù, la mamma di A, vedendo la sua dolce metà ancora a letto ha avuto una bella intuizione. La famosa pedalata vigorosa. "Papà di A, guarda ho messo qui pannolino e vestitini, io vado sul lungolago a fare colazione, vi aspetto lì ok?" . Gli occhi di papà, per un attimo hanno trasmesso sgomento e sorpresa. Ma si è ricomposto subito rendendosi conto di ciò che la mamma di A stava facendo e del perchè. Il piccolo A nudo e felice si è lanciato sul suo papi, pronto a fare squadra tra uomini. Le conquiste sono sempre piccole cose con grandi significati. La famiglia si è ricongiunta un'oretta dopo. Papà soddisfatto di quei gesti di intimità con il suo bimbo che sono solitamente territorio mammesco; mamma contenta perchè sa che papà è felice ma ha fatto fatica e quindi si è ricordato la fatica quotidiana della mamma di A; piccolo A felice sempre e comunque basta stare insieme.
Ps: la mamma di A sogna un mondo dove l'empatia è un sentimento e una capacità così diffusa, che nessuno debba più conquistarsi nulla. In questo mondo il rispetto, l'attenzione, il prendersi cura sarebbero la quotidianità. In questo mondo non si darebbe più l'altro per scontato perchè si ricorderebbe sempre il suo valore. Ma qualcuno ha scritto un libro nel quale si dice che gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. Non mettiamo in dubbio questa teoria che ha talmente tante evidenze nella vita di tutti i giorni. La mamma di A pensa però che ogni tanto prendere un marziano e fargli fare un giretto su Venere sia una bella soluzione....
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