Lui cresce, non solamente in staura e peso, lui cresce come cucciolo di uomo. Lui ogni giorno mi fa scoprire parti di sè che con conoscevo. Lui sta personalizzando il suo modo di essere bambino e tutti i suoi moti di spontaneità mi commuovono come madre ma anche come persona. I suoi 19 mesi hanno tanto in comune con gli altri bimbi di 19 mesi...basterebbe guardare le tabelle di crescita o qualche manuale di pediatria per vedere catalogate le caratteristiche dei bimbi di questa età. Ma i suoi 19 mesi sono soprattutto i suoi, del piccolo A, che guarda e osserva la realtà dal suo particolarissimo punto di vista. Ecco, il suo punto di vista a volte mi fa sentire in bilico, mi fa paura, mi fa sentire spaesata. Mi fa venire le vertigini. Io ho visto questo punto di vista, cosi innocente e così sconvolgente, da quando lui, piccolo cucciolotto, ha cominciato a chiamarmi "mami". Mami, non mamma. Mi chiama con un vezzeggiativo. Io per lui sono la sua mami... A volte pronunciato dolcemente, come quando si sveglia la mattina e il primo suo pensiero sono io. A volte pronunciato nel bel mezzo di un sorriso, quando mi abbraccia e mi dà un bacio. A volte supplichevole e insistente quando subito vuole un biscotto o la nutella. A volte eccittato quando vuole mostrarmi qualcosa, chiamarmi a giocare, portarmi da qualche parte. A volte un mami che sa di nanna per essere sicuro che io sia lì vicina a lui, nel buio della stanza. Altre volte un mami in mezzo al pianto disperato per una caduta o un capriccio. Con me si sente sicuro, con me si sente protetto, con me si può addormentare e lasciarsi andare, con me può esplorare l'acqua del mare, con me può fare le corse giù per le discese, con me può avvicinarsi ai piccoli uccellini che vogliono la brioches al mattino, con me può avventurarsi sulle scale, sa che lo prenderò se dovesse cadere. La conosco questa sensazione di sentirsi bene e tranquilli e sereni per la semplice presenza di qualcuno. E' la stessa che provavo io quando facevo i compiti e sapevo che di là, in salotto, mia mamma stava stirando. I ruoli ora sono invertiti. Io sono per il piccolo A ciò che mia madre è per me. Non è vertigine questa? sentirsi in bilico tra la gioia più grande e il senso di resposabilità più grande? tra la leggerezza e i piedi ben piantati per terra?
"Perchè tutto l'amore che prendi
un giorno lo ridai
quel giorno si diventa grandi
o grandi non si è mai "
recita una canzone del mio cantante preferito. Piccolo A, hai fatto diventare grande la tua mamma. Grazie!
Noi creamo i bambini ma anche loro creano noi...
RispondiEliminaGià loro nascono, noi se vogliamo, possiamo ri- nascere
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