La mamma di A, nata alcuni anni dopo i suoi fratelli, essendo la più piccola di casa anche tra i suoi cugini , venne soprannominata cucciolo. Un soprannome che non si sa per quale motivo, divenne più pregnante del suo vero nome. Non solo tra le mura domestiche veniva chiamata così, ma anche tra gli amici, a scuola e per le vie del villaggio dove viveva. Alcuni quaderni delle elementari riportano sulle etichette identificative, non il suo nome ma il soprannome seguito dal cognome. Complice un viso gentile anche gli anziani del quartiere quando la incontravano in bottega o per strada la salutavano così (perchè una volta si giocava per strada). Crescendo il soprannome divenne un po' anacronistico, ma resistette all'evidenza che la mamma di A un cucciolo non lo era più. Venne accorciato in Cucci e ancora oggi, alla soglia dei quaranta, amici più stretti e compaesani di quartiere la chiamano così. Questo appellativo le ha creato qualche piccolo inconveniente, come l'essere non considerata dal ragazzo che le piaceva moltissimo perchè convinto che lei fosse troppo giovane per lui. Ma la mamma di A a quei tempi aveva già ventidue anni e lui venticinque. Oppure quella volta che un ragazzo conosciuto in aula studio ai tempi dell'università si prese una cotta assolutamente non ricambiata. Una sera estiva, di quelle in cui c' è gente che passeggia per strada o prende il fresco sui balconi, il ragazzo, andò nel quartiere delle mamma di A per cercarla. Fortunatamente lei non c'era, ma lui trovò la casa e suonò il campanello. Lo zio Ma, che viveva ancora nella casa materna rispose che la mamma di A non era in casa. Quando rincasò, lo zio Ma le raccontò l'accaduto ma lei non riusciva a capire di chi si trattasse. Qualche giorno dopo, un signore vicino di casa, le disse " Cucciolo una sera c' era un ragazzo che ti cercava...chiedeva in giro di una certa F..mi sembra che tu ti chiami così, ma io gli ho risposto, se cerchi la cucciolo abita lì..." Ah grazie..Ma la mamma di A continuava a non capire chi l'avesse cercata... Poi un giorno in aula studio si senti chiamare..."Ehi Cucciolo, sono venuto una sera a cercarti...." Ah! ecco, mistero svelato...sigh!
La situazione più simpatica è di qualche giorno fa. La mamma di A, come si sa, è in villeggiatura nel residence che l'ha vista anche bambina molto piccola. Qui trascorre le vacanze anche una signora che da più di quarat'anni è proprietaria di un appartamento al secondo piano. La signora ora in realtà è una terribile vecchietta che cerca di farsi gli affari di tutti i condomini. Ma quando incontra la mamma di A le ripete sempre la stessa storia.."Eccola qui la Cucciolo, mi ricordo di te con degli zoccoletti rossi piiiiicccccoooooliiiii così, mamma se eri belli". La mamma di A sorride, gli zoccoletti
se li ricorda anche lei, poi svicola prima che cominci il terzo grado. L'altra sera, la mamma di A esce per gettare l'immondizia, cammina serena tra i profumi del paese, si gode il silenzio mentre rientra a casa...ecco da lontano vede la vecchina, pace finita. La mamma di A accelera il passo per sembrare un po' di corsa, ed ecco che quando si incrociano la nonnina con entusiasmo la saluta " Ciao MICIONA!". "Buona sera signora T..."e ridendo tra sè e sè la mamma di A continua a camminare...da Cucciolo a Miciona, non le era proprio mai capitato.
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