Le storie curano chi le racconta e chi le ascolta. Scrivo per prendermi cura di me, soprattutto della madre che sono diventata. Chi vuole bere un tè con me é la benvenuta, il benvenuto. Mi presento, sono la mamma di A...
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lunedì 2 luglio 2012
Ne vale la pena
La zia Rina e' stata per molti anni la nostra dirimpettaia. Le porte delle nostre case non erano mai chiuse a chiave, spesso spalancate formavano un unico appartamento e noi cugini ci muovevamo da una parte all'altra spontaneamente. Mi piaceva tantissimo andare da lei perche' era sempre allegra, generosa e mi faceva i grattini per farmi addormentare. La zia era sposata con lo zio Peppino, fratello di mia mamma, un signore alto, burbero, di poche parole ma buono come il pane. Sono stati sposati una vita e vederli insieme per me era uno spasso. Un po' cane e gatto, un po' Sandra e Raimondo, una di quelle coppie di una volta, con i ruoli chiari e definiti. Lei mamma e casalinga, lui piccolo imprenditore edile. Non di certo l'apoteosi dell'amore romantico, almeno dall'esterno. Lo zio Peppino, per qualche anno, e' stato malato, ma con i dovuti controlli e le terapie di rito conduceva una vita dignitosa e serena. Continuavano comunque ad essere cane e gatto. Poi piano piano la malattina ha cominciato a portarselo via. Una sera passando in macchina davanti a casa loro, vedo in giardino uno strano movimento di persone. Riconosco mio padre e mia madre, mi fermo e vado a vedere che succede. La porta finestra aperta mi rimanda una scena che non dimentichero' mai. La zia seduta al tavolo tra i suoi due figli. Lo sguardo perso, smarrito. Un po' da bambina. Curva su se stessa, annuisce a cio' che le dicono anche se lei non e' li. Ha appena perso la meta' di se', non le importa nulla del colore dei fiori o dell'orario dei funerali. Smarrita. "Ne vale la pena" ho pensato, vale la pena stare insieme tutta la vita, vale la pena stringere i denti quando non ci si sopporta piu', vale la pena la quotidianita' vissuta insieme anche quando sembra noiosa, vale la pena ogni discussione, vale la pena ogni singolo momemto anche faticoso. Perche' quel viso trasuda amore, quello vero, solido, coltivato, il sentimento che nasce dalle piccole cose anche banali ma condivise. La cara zia Rina mi ha regalato un raro momento di saggezza senza neppure saperlo, senza neppure volerlo. Questo penso piccolo A ogni volta che andiamo a trovarla. Penso a quel viso, a quel momento di vita cosi intensa in un momemto di morte. E mi auguro di cuore che i tuoi genitori riescano a fare tesoro di questo...buona notte piccolo A.
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Ne vale la pensa si!!!!!
RispondiEliminasi è vero vale davvero la pena di vivere una vita insieme alla tua metà anche quando non sopporti determinate cose e vale la pena condividere determinate cose con quella determinata persona che ti ama e che tu amerai
RispondiEliminaevelina