Le storie curano chi le racconta e chi le ascolta. Scrivo per prendermi cura di me, soprattutto della madre che sono diventata. Chi vuole bere un tè con me é la benvenuta, il benvenuto. Mi presento, sono la mamma di A...
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mercoledì 18 luglio 2012
Ai piani altissimi
Come raccontato nella mia storia ( post Happy ending ), prima della gravidanza, la mamma di A dedicava molte delle sue energie professionali nell'ambito della formazione, stando a stretto contatto con i giovani e gli adolescenti. Molto faticoso, a volte demotivante, altre entusiasmante. La simpatica coordinatrice, che aveva ritenuto la gravidanza una rara malattia debilitante che non avrebbe più permesso alla mamma di A di svolgere la sua professione al meglio, è andata in pensione. Ma la mamma di A lo sa che prima o poi la rincontrerà...è una sensazione che spesso ha, riguardo persone con le quali sente di aver lasciato qualcosa in sospeso.. ( ma questo è un altro capitolo). Allora, determinata a fare chiarezza e a non lasciare nulla in sospeso, oggi la mamma di A ha avuto un appuntamento con la megasuperdirettricegenerale. Ha deciso di andare all'origine, curiosa di vedere cosa avrebbe trovato. Il supermegaufficio della supermegadirettricegenerale è una stanza grande quasi il mio appartamento. Vi sono due scrivanie immense stracolme di carte e cartellette. Lei è una donna giovane, determinata..sta ai piani altissimi. Prima di entrare mi guardo, e già lo so che mi può mangiare in un boccone. Mi ascolta, capisce e mi risponde in modo politicamente corretto. Sono assertiva, chiara e sincera. Voglio che in quelle stanze echeggi la verità di una gravidanza discriminata. Voglio che sappia che non è giusto che la nascita di un figlio sia considerato un handicap. Voglio che senta! L'ho fatto più per me e per le mie emozioni. Non sono scaltra, non sono politica, non sono strategica. E qui lo so che queste cose invece sono importanti. Ma, me lo dovevo. Forse, chiusa la porta alle mie spalle, avrà sorriso della mia ingenuità. " Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere" diceva Gandhi. Oggi nel mio piccolo ci ho provato. Piccolo A voglio regalarti piccoli pezzi di mondo onesti e sinceri. Dove è più importante la coscienza che la reputazione. Il valore più che il successo. L'onestà dei sentimenti e delle opinioni e non le macchinazioni. La tua mamma sognatrice.
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la "politica" dei piccoli passi. io ci credo. anche io. e se tutti facessero come te certe idee circolerebbero un poì più velocemente. grandissima!
RispondiElimina:-)
EliminaBravissima!!
RispondiEliminaGrazie!
EliminaNon sei solo sognatrice, tu ci sei andata davvero ad esporre te stessa. Non c'e' ingenuità nel coraggio di cercare rispetto, purtroppo mi rendo conto di aver perso negli anni tanta della mia energia nel mettere paletti ma ogni tanto fa proprio bene, brava!
RispondiEliminaÈ anche il contrario..mettete paletti ridona energia
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