Alla mamma di A, in certi momenti, sembra di essere in una pagine del libro "Cuore", nella classe del maestro Perboni. Sembrano ragazzi usciti da un romanzo, con il viso rosso di chi viene dalle valli, la parlata intrisa di dialetto, l'esuberanza che si trasforma in imbarazzo se gli parli guardandoli negli occhi. Hanno fame d'azione, faticano a stare seduti per più di dieci minuti, sono fisici e si strattonano e spingono per gioco, come nei documentari sull'Africa con gli animali che si sfidano a chi ê il più forte. Sembrano duri e forti ma hanno paura di non riuscire, di valere poco, di non essere abbastanza. Vogliono essere guardati, si mettendo in mostra. A volte sono insopportabili, a volte con un sorriso ti spiazzano, a volte sembra che non ti stiano ascoltando e poi invece hanno sentito benissimo. Le emozioni li dominano, gli impulsi forti, l'irrequietezza e l'energia sembrano ininterrotte. La mamma di A sa di essere nel posto giusto, sa che questi sono i suoi luoghi, la vita l'ha riportata dove c' è il suo "cuore". Gli adolescenti le piacciono, la divertano, la stimolano, la sfidano, la conquistano. Ma oggi, mentre li osservava ha pensato come un'intuizione, che loro, adesso, hanno bisogno del padre. Del padre più che mai. Perchè una mamma protegge, coccola, nutre. Il padre è l'incontro con il mondo, è il limite che contiene, è il letto del fiume che argina la piena, è il bastone sul quale la pianta cresce dritta. Un padre incoraggia, fa sentire capace. Un padre è la forza generatrice, è il contro ruolo che specchia le capacità e le difficoltà.Un padre fa provare senza abbassare gli ostacoli, un padre è l'incontro con il reale e con i limiti. Lo so che ci sono papà che leggono il Tè, e lo so che fare il padre dipende anche da noi. Da noi mamme, fare un passo indietro quando è il momento, uscire dal nostro delirio di onnipotenza.....a ciascuno il suo ruolo!
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