Com'è che si ha timore di mettere le mani nella pasta?
Com'è che non si impiastricciano più le mani di tempera, di pennarelli, di colori?
Com'è che si evita di sporcarsi i jeans di verde dopo essersi rotolati nell'erba?
Com'è che si evitano quei lividi sulle gambe dopo i giochi irruenti, d'estate, per strada?
Com'è le unghie non sono più sporche di terra?
Com'è che non si corre più fino ad essere esausti?
Com'è che ci viene paura delle discese forsennate con la bicicletta?
Com'è che non siamo più attratti dall'avventura di entrare nel bosco?
Com'è che passa la voglia di fare lo scivolo al contrario?
Com'è che non ci spettiniamo più saltando, sfiorando il cielo con l'altalena, sudando correndo dietro a una palla?
Com'è che preferiamo stare in casa piuttosto che vociare in cortile?
Com'è che non ridiamo più fino alle lacrime perché tesi come corde di violino?
Com'è che viviamo con il freno a mano tirato se una volta amavamo la velocità?
Com'è che le cose nuove ci immobilizzano quando un tempo erano l'unica cosa che ci muovevano?
Com'è che abbiamo paura di scegliere e viviamo nel dubbio se una volta sfidavamo trepidanti il buio delle cantine giocando a nascondino?
Com'è che arriviamo a un punto in cui la vita ci atterrisce, ci ferma , ci annoia, ci preoccupa, ci sbiadisce?
Noi che abbiamo inizio dal tumulto passionale di due corpi che si uniscono.
Noi che spontaneamente cerchiamo la luce dal buio dell'utero.
Noi che cantiamo con il pianto il nostro inno alla vita.
Noi che nasciamo con la fame d'azione.
Noi che spontaneamente desideriamo alzarci in piedi e cominciare a camminare.
Noi che abbiamo origine dal Mistero ma ci comportiamo come se fossimo immersi nella scontata banalità.
Ma il coraggio di vivere dove é finito?
Coraggio significa con il cuore....
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