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mercoledì 22 ottobre 2014

Ci sono date...

Ci sono date....

Questa è una: il 22 ottobre

La mamma di A ha una memoria biografica ricchissima.  Si ricorda tantissime cose della sua vita, alcune delle quali non sa nemmeno il perché.

Poi ci sono date che  non puó dimenticare.

Il 22 ottobre di quattro anni fa la mamma di A era in palestra. Aveva appena fatto gli esercizi di respirazione. Era in costume. Stava chiacchierando con le altre donne mentre andavano verso la piscina.

Poi qualcosa si è rotto dentro di lei. Ha guardato per terra e in un secondo nulla era più come prima. Il pavimento bagnato. Le voci che le dicevano di stare calma, di sdraiarsi, di stare tranquilla.

La mamma di A si ricorda di essersi sentita spaventata ma incredibilmente calma. Ha chiamato il papà di A, ha chiamato la zia A, gli ha spiegato cosa era successo, dove la stavano portando. Il mondo intorno a lei era nel caos. Lei parlava alla sua pancia, la accarezzava, le infondeva fiducia, chiedeva ad A di fare il bravo. Di stare li e non lasciarla.

Tutto è andato bene, non sarebbe qui a raccontarlo.

Il piccolo A non è nato a sei mesi come sembrava stesse per fare. È stato al calduccio ancora per due. Poi basta, voleva proprio venire al mondo.
Però ormai erano pronti per aspettarlo...E questa è un'altra bellissima storia.

Il 22 ottobre la mamma di A ha  scoperto cosa significhi affidarsi. Far tutto il possibile e poi doversi  fermare perché nulla dipende più da te. Stare sul confine tra il terrore e la fiducia. Come un equilibrista ed essere attratti più da quest'ultima e voler tenacemente guardarla negli occhi.

Il 22 ottobre la mamma di A ha incontrato altre mamme che come lei non erano più in "dolce" attesa, ma solo in attesa. Di sapere cosa sarebbe successo.

Il 22 ottobre la mamma di A ha sentito il calore di un sorriso in un mare di incertezze. Ha riso con le lacrime agli occhi con le sue compagne di stanza  sfidando la paura. Ha provato un così forte sentimento di umanità, reciproco aiuto, sostegno, solidarietà. E non sapeva che tutto questo poteva accadere in un reparto di ospedale.



La mamma di A pensa ad alcune mamme che non sono state fortunate come lei e alle mamme che hanno partorito "fagottini" che non hanno potuto abbracciare subito.

La mamma di A quando pensa al 22 ottobre sente un grazie enorme da dentro. Perché per quanto buia quella settimana è stata illuminata  da incontri bellissimi.

E tu che stai leggendo lo sai. Ce lo siamo dette che i nostri  bambini volevano essere sicuri di avere delle mamme forti e allora ci hanno messo alla prova.

2 commenti:

  1. Mi hai fatto venire i brividi perché anche se non me lo,sono mai detto, durante entrambe le mie gravidanze, una delle più grandi paure era proprio questa. Credo che a ricordarla per te sia felicità e dramma allo stesso tempo ma ora siete qui e questa e' la cosa più importante, il passato fa parte della vostra storia e rende ancora più speciale il presente.

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    1. Ciao Mammapiky... Le storie curano e riscriverla mi fa sempre sentire meglio! Grazie

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