Sera fresca di un’insolita estate.
Camera vista lago.
Finestre aperte, musica che entra.
Papi legge sul letto, piccolo A gioca con l’i Phone , la
mamma fa la doccia.
“Meraviglioso, ma guarda intorno a te, che doni ti hanno
fatto, hanno inventato il mare..”
Di sottofondo.
La mamma esce dal bagno, si sta preparando per la notte.
“Mamma, io voglio tornare piccolo”
“Piccolo A tu sei piccolo”
“No mamma sono grande!” Risponde risentito.
“Intendo dire che sei ancora un bambino…. “ Cerca di
recuperare la mamma.
“Si ma io voglio tornare dentro la tua pancia”
Sono quei momenti che la mamma di A sa rimarranno nella sua
memoria e nel suo cuore, sono quei momenti in cui A racconta il suo modo di
sentire il mondo, sono quei momenti che riempiono di tenerezza per l’ingenua
profondità con cui A affronta qualcosa che gli sta a cuore.
“Piccolo A lo so che si stava ben al calduccio dentro la pancia della mamma, però non potevamo
giocare insieme, guardarci meglio occhi, parlare..”
Rimane per un attimo sorpreso, i suoi occhi grandi
raccontano di pensieri tutti suoi…
“Mamma, ma guarda che c’era un bottone, io lo schiacciavo e
mangiavo…e poi io giocavo non ti ricordi ??”
“Certo che mi ricordo, mi davi sempre i calci e io e papá ridevamo,
… però non sentivamo la tua voce e non potevamo chiacchierare come facciamo
ora, o giocare ai super eroi…”
"Si ma io ti dicevo “Mamma! Mamma!”
E per spiegarle come
faceva mette le manine intorno alla bocca come quando si vuole amplificare la
voce per farsi sentire da qualcuno lontano.
“Non ti ricordi??? E poi ti dicevo che ti amoravo tanto!”
Ok! La mamma è definitivamente stesa, vinta dai colpi di
gioia che il piccolo A le ha inferto in questa fresca notte d’estate.. Nella pancia della mamma si sta da Dio, e
anche la mamma ha nostalgia di quando la sua pancia era piena di vita. Ma
questa è un’altra storia…
Nessun commento:
Posta un commento