La terribile tentazione di togliere ogni ostacolo che si presenti davanti al proprio figlio.
La terribile tentazione di volerlo vedere sempre felice, senza ombre.
La terribile tentazione di accelerare i tempi per farlo transitare il più velocemente possibile verso il prossimo sorriso.
La mamma di A la conosce bene questa tentazione, non so voi!
Così ieri pomeriggio, il piccolo A, grazie ad un'insolita giornata di sole, giocava in piscina. Giocava a spostare i limiti della sua paura, giocava ad alzare l'asticella delle sue potenzialità e possibilità. Giocava a tentare di tuffarsi nell'acqua alta. Giocava con la fiducia in se stesso, giocava con la soddisfazione di poter dire "ci sono riuscito da solo!".
La mamma lo guardava. La mamma sorrideva e incoraggiava.
Poi, per superati limiti di possibilità di resistere all'acqua gelida, il piccolo A finiva il bagno, ma consapevole di quanto aveva appena conquistato, esclamava: "Voglio far vedere al mio papi come sono diventato bravo a tuffarmi!"
Naturalmente lo sguardo del papà su certe cose ha un valore diverso rispetto a quello della mamma. Soprattutto se sei un piccolo essere umano maschio!
"Piccolo A, tra poco papi arriva.. Adesso merenda e più tardi un altro bagno così gli fai vedere cosa hai imparato oggi"
Il piccolo A tutto contento tornava nel prato a giocare con la sua cuginetta Glo.
Ma dopo poco
" Mammaaaa quando arriva papi??" Con aria sconsolata.
La mamma spiegava che doveva avere un po' di pazienza anche se capiva il desiderio del piccolo A.
Il papà sarebbe dovuto arrivare entro un paio di ore, non proprio prestissimo.
In queste due ore le emozioni di A erano un misto di attesa, impazienza, desiderio.
"Mamma quando arriva papà? Io sto facendo fatica!"
Come spesso accade il piccolo A racconta il suo mondo interiore in un modo che fa sorprendere ed emozionare la sua mamma. Il piccolo A ha usato proprio la parola giusta: "fatica!", quella che la mamma di A a volte è tentata di spazzare via dalla strada del suo bambino.
La mamma di A pensa a quanta fatica le sono costate alcune esperienze... Le passano sotto gli occhi alcuni esami all'università, le strade in montagna, la tesi di laurea e la sua discussione, la specializzazione in psicoterapia, il cammino di Santiago, la gravidanza, i primi mesi da mamma...Quella voglia che arrivi la meta, quella voglia che arrivi la discesa, quella voglia di potersi girare e vedere la strada dietro, seduti nel punto più alto.
Allora piccolo A scelgo di far fatica insieme a te.
"Hai ragione piccolo A, non è semplice aspettare! Che voglia che arrivi papà, chissà come
saremo felici appena lo vediamo!"
Quello che é successo dopo ve lo lascio immaginare a voi!
La gioia nei suoi occhi mentre si tuffa! L'orgoglio con cui guarda suo padre.
Piccolo A, grazie per i tuoi promemoria.
Grazie per le frasi che mi aiuti a sottolineare nelle pagine piene delle giornate.
Sta per cominciare un altro anno molto impegnativo e tu mi hai regalato queste parole:
Fare, ri-fare , superare, credere, desiderare, faticare, aspettare, godere, ridere, gioire.
E che la mamma sappia stare al suo posto per far si che tu queste parole le possa sentire e provare sulla tua pelle!
Ultimamente convivo con questa sensazione, ovvero volergli evitare tutto,il brutto, la fatica, il non piacevole. Un po' per amore di mamma un po' per egoismo perché lui in quegli attimi mi adora, ma so che non si può, che pur pensando di fare del bene, per lui, per loro, sto sbagliando e perciò mi trattengo...devo trovare un modo costruttivo come hai fatto tu!
RispondiEliminaNon è sempre facile!! In bocca al lupo a noi
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