Capitolo Primo : UNA MAMMA HIPPIE
"Mamma di A che valigia usi per andare a Venezia?"
"Papà di A non serve una valigia per soli due giorni"
" Allora prendi il trolley che è più comodo..."
"No, prendo il MIO zaino..È con questo spirito che faccio questo piccolo viaggio"
"Piccolo A hai una hippie per mamma"
Capitolo Secondo: L'ALBA
La mamma di A non è mai stata una dormigliona ed è innamorata della mattina. Ma la sveglia alle cinque è una bella botta. Guarda i suoi due uomini che ancora sognano belli...Hanno dormito tutti e tre insieme nel lettone come piace ad A (come piace alla mamma e al papá). Li bacia e poi annusa A. E pensa a come sono cresciuti entrambi, lei e il suo cucciolo, pronti ormai a vivere anche un po' lontani. La mamma di A indossa il suo zaino ed entra nel silenzio delle strade da poco illuminate dal sole. Camminare. Silenzio. La primavera sugli alberi. L'inizio di un viaggio. La memoria a tutti i passi, a tutti i sentieri percorsi. E ritrovare quell'emozione di voglia e curiosità e libertà che accompagna ogni nuovo viaggio.
Capitolo Terzo: IL TRENO
Metti la mamma di A su un treno, sulla linea Milano-Venezia, e ascoltale il cuore mentre dal finestrino riconosce i paesaggi che l'hanno accompagnata per cinque anni quando viveva da studentessa universitaria a Padova. Ascoltale il cuore e sorridi con lei, anche se non c'eri...da come le si muove il cuore puoi farti un'idea di che anni siano stati.
Capitolo Quarto: VENEZIA
La mamma di A è arrivata, scende dal treno. La sta aspettando il sole e una meravigliosa Venezia. Si siede sulla scalinata della stazione e sta lì a guardare. Le cose belle riempiono di bello.
Capitolo Quinto: GLI AMICI
La mamma di A guarda Venezia e aspetta i suoi amici. Se con loro hai condiviso lo stesso gruppo di psicodramma vuol dire che sono amici che sanno tutto di te, o almeno tanto, tantissimo. E non riguarda solo le cose che fai. Anzi, è un po' che la mamma di A non sta con loro e si sono persi reciprocamente molti pezzi di storia. Loro sanno come funzioni, come guardi il mondo, che emozioni e sentimenti senti, come ti muovi nella tua vita, cosa ti piace e cosa ti fa paura. Loro conoscono le pieghe della tua anima. Loro sanno chi sei, nel bene e nel male. Perché condividere un palcoscenico di psicodramma vuol dire essere visti e farsi guardare senza nascondersi. Si chiama fiducia!
Alla mamma di A sono mancati molto, non vuole più perderli nella banale quotidianità.
Capitolo Sesto: LO PSICODRAMMA
Il motivo dichiarato di questo breve viaggio è un convegno di psicologia, o meglio di psicodramma. La mamma di A ritrova i suoi maestri e vicino a loro si sente cresciuta. Nel suo lavoro non si finisce mai di imparare e scoprire. La mamma di A è felice di dove ha scelto di andare. Della professione che ha scelto di vivere.
Capitolo Settimo: IL LIUTAIO
E siccome tutto il weekend è un susseguirsi di incastri perfetti di incontri, persone, momenti, posti, atmosfere, parole. Non poteva mancare un tocco di poesia. Il loro bed and breakfast è gestito da un liutaio. Al piano terra il suo affascinante laboratorio profuma di legno e di strumenti musicali. E un grande glicine fiorito, sulla muraglia, risuona di un'estate vicina.
Capitolo Ottavo: LA PROVA
La mamma di A sente di essere stata bene e che vivere del tempo tutto per sè riempiendolo di emozioni piene è prendersi cura di sè, volersi bene. Non sia mai che predichi bene e razzoli male. Il piccolo A e il papà di A sono stati benone, hanno fatto un weekend "tra uomini". Si sono divertiti. Hanno giocato e fatto insieme tutto. Anche le mamme devono farsi un po' da parte e mollare la loro ansia da onnipotenza e onnipresenza. Per non lamentarsi sempre di avere tutto sulle loro spalle le mamme devono imparare a fare qualche passo indietro. Lasciare il campo libero, togliersi un po' dal gioco. Scrollandosi dalle spalle i commenti di chi prova, anche in buona fede, a farle sentire in colpa. Mettendosi una mano sul cuore se al rientro la casa è, diciamo così, disordinatamente creativa. Preparandosi all'euforia del loro bambino quando le vedrà rientrare dalla porta: tanta gioa ed eccitazione faticosamente da contenere.
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