Non é, come tutti credono, che alla facoltá di psicologia si studi solamente qualcosa riguardante Freud, la malattia mentale, l'analisi, il lettino dello psicoanalista, l'interpretazione dei sogni ecc ecc.
La psicologia é molto piú ricca e affascinante e, soprattutto, si occupa per il 99% di persone sane. Del modo in cui esse pensano, sentono, ragionano, prendono decisioni, instaurano relazioni, nell'arco della loro vita. Per questo spesso la psicologia dialoga con la sociologia, l'antropologia, le neuroscienze....
E per questo motivo quando la mamma di A é in macchina, non puó non pensare a quella teoria studiata all'universitá che si chiamava "La divergenza attore-osservatore":
che poi spiega, per esempio, perché quando stiamo guidando e qualcuno davanti a noi
va troppo piano,
é titubante sulla strada che deve prendere,
fa una mossa azzardata,
non parte immediatamente quando il semaforo diventa verde ...
noi cominciamo ad insultarlo. Piú o meno silenziosamente, nella nostra testa o urlando come degli ossessi gli diamo dell'imbecille, dell'imbranato (quando siamo gentili).
Ma a te non ti é mai successo di non sapere bene dove andare perché non conosci la strada e mentre guidi contemporaneamente cerchi dei riferimenti?
Ma a te non é mai successo di essere per un attimo soprappensiero, perso nelle tue preoccupazioni quotidiane, quando sei fermo al semaforo non accorgendoti immediatamente che é diventato verde?
Ti consideri un imbecille, un cretino o peggio, in queste situazioni?
Tu no, ma tutti gli altri automobilisti che sono dietro o vicino a te, si.
Cosi come tu, quando ti trovi nel ruolo dell'osservatore e non dell'attore fai le stesse identiche considerazioni sugli altri.
In sintesi: con noi stessi siamo piú clementi, giudicando il nostro comportamento valutiamo anche fattori esterni a noi, situazionali, come il fatto che se stiamo cercando un posto nuovo in una zona che non conosciamo, anche se ci chiamiamo Schumacher non potremo certo andare a cento all'ora. Nel giudicare il comportamento degli altri siamo piú spietati. Improvvisamente il nostro cervello mette in un angolo i fattori situazionali, ponendo al centro le caratteristiche del soggetto, le sue disposizioni caratteriali: quindi se qualcuno sta rallentando il traffico é sicuramente per il suo modo di essere, di essere un imbecille. Stop! Nessuna attenuante! Lui É fatto cosi.
L'esempio dell'automobilista é solo un esempio. La nostra mente funziona cosi nell'attribuire i giudizi su noi stessi e sugli altri.
Quindi alziamo le antenne e contiamo fino a 10 prima di giudicare.....forse ci siamo perso dei pezzi per strada....
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