Lunedi mattina
A: "Dove 'ndiamo?"
La mamma la prende larga "Andiamo a giocare con i tuoi nuovi amici "
A: "Dove?"
Lo sa benissimo dove, il nanetto biondo che ha giá capito la strategia della mamma.
Mamma : "Dove ci sono Leo, Matilde, Glo...."
A : "Dove?"
Della serie, "finché non pronunci chiaro quel nome, mamma, io nutro la speranza che tu non stia per portarmi proprio lí"
Mamma : " Andiamo all'asilo A! le maestre ti aspettano per insegnarti tanti giochi nuovi"
A : "Ma io ho paura della maestra!"
A : "Non voglio stare lí tutto il giorno"
A : "Perché mi lasci solo?"
Frasi pulite senza sbavature da bimbo piccolo, occhioni giá pieni e mamma che deve prendere il respiro piú profondamente per accusare il colpo.
Peró docilmente A esce di casa, cantano insieme "Un austriaco felice", poi "Heidy" le canzoni dell'oratorio dell'infanzia della mamma.
Tutto sembra andare in discesa. Fino a quando arrivano alle scale dell'asilo, dove si consuma la tragedia. A non solo piange, A non solo urla, A non solo implora "No!mamma".
A é disperato, mai visto cosi!
Ehy tu esci dal suo corpo! (ridiamoci su vá! adesso, mentre scrive ci riesce benissimo la mamma di A)
E adesso, che A dorme sereno nel suo lettino...
dopo che le maestre hanno raccontato alla mamma di A che ha pianto solo per un minuto e poi ha partecipato a tutte le attivitá...
dopo averlo spiato mentre giocava giocondo in giardino...
dopo essere andata a prenderlo ritrovardosi davanti il suo bambino biondo con gli occhi grandi e il sorriso largo...
dopo averlo sentito salutare allegro le sue maestre...
dopo aver scoperto che A ha giá un'amica del cuore...
Ecco, dopo tutto questo, la mamma di A sta pensando che..
"Nanetto biondo, domani mattina non mi freghi piú!"
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