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domenica 12 gennaio 2014

Supermercato, stress e autoironia

Gira per il supermercato. DA SOLA! Esperienza paragonabile a un'ora di meditazione, di training autogeno, a un total massage. Sta esagerando, ma è per dire che fare la spesa senza piccolo A é leggero e piacevole. Che madre oscena!

Rimangono peró ancora due punti da risolvere per farle vivere l'esperienza in vero relax:

1) Superare l'ansia da prestazione mentre la cassiera lancia uno dopo l'altro gli acquisti verso di lei, lei che si affanna a voler dare un ordine di genere ai sacchetti della spesa: verdura e frutta da una parte, detersivi tutti insieme, pane-pasta-biscotti, scatolame ecc. Cercando contemporaneamente di mettere le cose piú pesanti sotto e non schiacciare quelle morbide o delicate che quindi vanno sopra. Dando inoltre importanza al peso di ogni singolo sacchetto, provando a farli equilibrati e non uno che spezzi la schiena e l'altro leggero come una piuma. Con il "bip" incessante del lettore automatico che scandisce un ritmo troppo frenetico, il pensiero alla coda di gente dietro di lei che aspetta il suo turno, il portafoglio che si nasconde in fondo alla borsa, il bancomat che non si sfila dalla taschina. Pochi minuti di stress. Non un grande stress, ma sempre stress é e si conclude solo quando la mamma di A mette di nuovo le mani sul carrello e si avvia alla macchina. Infatti per lei la miglior invenzione degli ultimi anni è la cassa "fai da te". Sei padrona della tua spesa secondo i tuoi ritmi", dovrebbe indicare un cartello che invita ad usarla.
Ma tu mamma di A, quando sei in coda alla cassa presti così tanta attenzione a chi é davanti a te? O aspetti pacifica il tuo turno? Siccome la risposta é la seconda mettiti il cuore in pace che anche gli altri hanno altri pensieri. E smettila di voler dare un senso logico alla spesa dentro i sacchetti che tanto non é il tuo pane. 

2) Le signore delle promozioni che cercano di attirare la tua attenzione e di fermarti.
Maleducazione rivolgere lo sguardo altrove.
Dire subito, prima che la signora possa parlare, "Grazie mille ma non mi interessa"
Ascoltare la pappardella e poi gentilmente glissare l'invito.
La mamma di A solitamente opta per la seconda strategia, ma la promoter del centro di dimagrimento non sembra mollare la presa. Avrà fatto un corso di strategie di marketing, si sentirà forte del fatto di sapere che ogni donna dopo Natale non é felice del suo rapporto con la bilancia...Sarà quel che sarà ma comincia a spiegare i benefici dei trattamenti ignorando completamente che la mamma di A non é interessata. " Scusi se la interrompo", si infila caparbiamente la mamma di A, "ma io la cellulite non ce l'ho". Le esce cosi, non sa nemmeno come, con un tono cosi gentile, ingenuo e sorridente che la signorina stacca il registratore.
Superato l'ostacolo numero due. La promoter starà ancora pensano che la mamma di A sia un po' cieca. La mamma di A ride da sola ripensando alla scena. 
Autoironia  la piú bella medicina che ci sia.

3 commenti:

  1. Un modo alternativo per glissare no?!?! :-))) e poi io sono della teoria che esiste solo in ciò che crediamo! :-)))

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  2. mammapiki Io CREDO di NON AVER LA CELLuLITE :-)

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  3. Ahah.. mi hai fatto ridere.. io fare la spesa è una cosa che evito volentieri per le code alla cassa o al banco dei salumi, per le vecchiette che chissà perchè mi beccano sempre dicendo "scusi, mi passa quella scatola lassù in alto, più in alto che si può?", per quelli che piantano il carrello in mezzo alla corsia e ti tocca urlare "permesso!!!" perchè non sentono.. Ah, quelle delle promozioni che ti squadrano a miglia di distanza e sono pronte a placcarti come giocatrici di rugby io le evito svoltando agilmente nella corsia prima.. ihih..

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