Solo oggi la mamma di A ha trovato il tempo di smontare presepe, albero di Natale, addobbi e luci. È una cosa che non ama fare. Emozioni inversamente proporzionali al momento in cui la casa si colora della magia del Natale. È un momento faticoso. Come lo è lasciare andare tutte le cose belle. Anche se è il momento, anche se è giusto cosi, anche se lasciare vuole dire trovare qualcosa di nuovo. La mamma di A mette la musica a palla e comincia a "lavorare" . Guarda la casa....è tutta da riordinare. Ma poi comincia a provare soddisfazione...cantare e lavorare. La testa libera di vagare.
Il presepe, gioco preferito del piccolo A negli ultimi tempi, per il quale ha mollato anche il suo mini folletto aspira tutto, piano piano si adagia nello scatolone. Gesti che sanno di infanzia, di momenti con la mamma. Di arrivederci. La mamma di A, da bambina, salutava le statuine come se fossero persone a cui voleva bene. Le sembrava cosi strano che per un anno restassero in cantina. Le sembrava strano rivedersi solo dopo un anno. Quante cose cambiano in un anno. E loro invece tornavano in salotto come se niente fosse, il Natale dopo. Serene e uguali a sempre.
Quest'anno però c' è una novità. Nel presepe non c' è più Gesù bambino. La mamma di A lo ha cercato dappertutto, soprattutto tra i giochi di A....ma niente. La cosa la fa sorridere. Le possibilità sono;
- piccolo A non vuole separasi dal suo piccolo amico e lo ha nascosto sapendo che questa mattina la sua mamma lo avrebbe rimandato in garage.
- Gesù bambino pensa che quest'anno c' è ancora tanto lavoro da fare e ha pensato bene che le persone dopo Natale si dimenticano di lui. Meglio stare ancora in giro, visto il bisogno di speranza e luce che ciascuno di noi, in questi tempi, sente più che mai.
La mamma di A riporta gli scatoloni colmi di Natale sugli scaffali in garage. Ma continua a pensare a quel birichino di Gesù che se ne sta in giro per i fatti suoi....Divertiti piccolino e aiutaci un po' come tu sai fare....
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