Dopo un weekend tutti e tre insieme arriva il lunedí mattina.
La mamma stira salvietta, bavaglia, grembiulino di A.
Papá fa colazione.
A guarda i Barbapapá sorseggiando il suo amato biberon di latte, spaparanzato sul divano.
"MAMMAAAA! NON VOGLIO ANDARE ASCILO!"
All'improvviso la voce di A percorre il corridoio che separa il salotto dalla sua camera da letto (dove la mamma sta appunto stirando).
"PERCHÉ?"
Risponde lei sorridendo pensando che il lunedí é lunedí per tutti e anche il piccolo A ha diritto di protestare, a modo suo.
E poi arriva la risposta
"PERCHÉ IO VOGLIO TE!"
La mamma di A appoggia il ferro, cammina verso il divano e ci trova lui con un sorriso largo come il sole. Non dureranno per sempre queste dichiarazioni d'amore. Cambieranno i bisogni di A e il suo modo di esprimere l'affetto.
La mamma si accuccia davanti a lui per guardarlo negli occhi. Le parole dette occhi negli occhi si riempiono di emozioni e arrivano proprio dove devono arrivare. Difficile sbagliare il bersaglio. Raro non essere ascoltati. Pieno il ponte che si screa e unisce.
"Amore anche io voglio stare con te. Ma anche i tuoi amici vogliono stare con te. Anche le tue maestre vogliono stare con te. La mamma viene nel pomeriggio a prenderti e cosi stiamo ancora insieme con tante cose da raccontarci"
E mentre stanno per arrivare all'asilo, A, che riconosce le strade, esulta "Evviva l'asilo!".
Entrano leggeri, insieme sistemano salvietta, bicchiere, bavaglia, grembiule. Leggeri si baciano e si salutano. Le loro strade si separano. A va verso i suoi compagni. La mamma prende le scale, si ascolta la pancia e si sente meravigliosamente bene.
Una mattina perfetta: amore, allegria, intesa, vicinanza, fiducia, sentirsi vicini e quindi poter stare lontani!
Lo sai che a me con questa frase qualche volta mi ha "fregato"? Nel senso che ha saltato l'asilo eh?!? ;-))))
RispondiEliminama che furbone!!!! ;-)
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