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giovedì 21 febbraio 2013

Se hai una Ferrari e ti accontenti di una cinquecento

Parliamo chiaro. Come in tutti i contesti umani anche a scuola scattano simpatie, feeling, affinitá elettive. Sono questioni emotive, profonde inconscie. A ciascun insegnante il dovere di saperle gestire, riconoscere non perdendo di vista il bene di ciascun ragazzo. Anche di quello con il quale il feeling non é scattato. Se c' é una cosa che i ragazzi captano é il senso di giustizia. Lo sentono quando un adulto é "giusto", coerente. Anche se a voce lo "maltrattano".
La mamma di A, quando guarda i "suoi" ragazzi si immagina tra loro il piccolo A. Non puó non venirle un sorriso...chissá come sará, che tipo sará, come stará con gli altri, come vivrá la scuola, gli amici, le ragazze. Quanto universo ancora da scoprire.
Ma tra loro oggi c'é lui, che ha sempre lo sguardo arrabbiato, che sta nel banco da solo, vestito per lo piú di scuro, malinconia, nebbia. Con i compagni ci sta, ma si vede che non gli interessano molto. A scuola ci sta, ma si vede che che non gli interessa molto. Con gli insegnanti ci sta, ma si vede che li sopporta appena. Ha eretto un bel fossato intorno a lui. Il messaggio é abbastanza chiaro. Ma per affinitá elettive, feeling o quel che é, questo ragazzo "scuro" ha abbassato un ponte elevatoio con la mamma di A, la quale in effetti lo ha sentito subito. Nonostante le barriere, nonostante i fossati,  ha sentito che tra loro era diverso. Potevano comunicare! E pensa un po'! La mamma di A scopre che questo ragazzo ha un sorriso bellissimo, due occhi vivaci, un suo modo particolare di vedere il mondo, un'intelligenza ricca e un grande bisogno di sentirsi riconosciuto. E oggi quando la mamma di A gli ha detto "E' come se tu fossi una Ferrari che si accontenta di viaggiare come una cinquecento scassata", lui ha risposto tra lo stupore.."Io, una Ferrari?" "Si, Tu". Che tenerezza vedere l'imbarazzo e il sorriso sul suo volto. Sul volto del "duro". Quanti talenti incompresi, personalitá lasciate a sé, potenziali anestetizzati ci sono nel mondo? Ragazzi che vivono di impotenza appresa, convinti di valere poco? A noi adulti il compito di scoprirli e non lasciarli soli.

6 commenti:

  1. Non serve che mi firmi ...te l'ho già detto per voce... hai delle capacità angeliche, che bellissimo dono hai ricevuto...il tuo lavoro, la tua missione: Grazie mamma di A.

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  2. Questo ragazzo è quello che stringo tra le braccia ogni giorno. Spero che incontri tante persone come te e nel frattempo ci provo io a dirgli quanto vale, ogni giorno. Speriamo di regalargli una giovinezza serena.

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  3. Questo post capita proprio oggi, in una giornata un po' così per una serie di questioni da affrontare con nipote n. 1, un ragazzo sensibilissimo, di grosso cuore ma con molta paura a mostrarlo.

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