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venerdì 26 giugno 2015

Preadolescenza

In estate...

La
Crema corpo alle mandorle la mattina e la sera

L'abbronzatura dorata

I vestiti leggeri

I capelli più chiari con il sole

In estate la mamma di A si sente più bella e ha anche più voglia e più tempo di prendersi cura di sè.

Succede anche a voi?

Lo smalto fucsia perché è la stagione dei colori.

Una nipotina in pre-adolescenza che guarda tutto quello che fai, come ti vesti, come ti trucchi, che borsa porti e che scarpe metti

Una nipotina, dicevo, che passa mentre ti dai lo smalto..

"Zia il tuo smalto è da Peppa Pig"


E tutte le tue certezze crollano in un momento.

mercoledì 24 giugno 2015

Scegli bene con chi vuoi stare

Caro Piccolo A, ci sarà sempre qualcuno...

che ti racconterà la scena successiva del film che stai guardando se non addirittura il finale, per quale motivo non si sa

che farà una battuta su un tuo difetto fisico pensando anche di essere simpatico

che scriverà "croissant con granella di zucchero in superficie", anche se non è vero e lo scoprirai solamente aprendo il sacco di brioches

che starà attento  a guardare i tuoi successi facendo finta di aver lo sguardo altrove e senza provare gioia per te

che correndo più veloce di te continuerà a voltarsi per assicurarsi che tu sia dietro esultando più per il tuo secondo posto che per la sua vittoria

che  si riempirà il piatto a tavola senza badare se gli altri ne hanno abbastanza

che ti vomiterà addosso i suoi problemi senza curarsi di come stai tu

che vorrà la fetta più grossa, il letto più comodo, il posto in prima fila e sgomiterà per averli

che non ti suggerirà la risposta ma alzerà la mano a fianco a te per fare bella figura

che vorrà stare vicino a te  perché ne ha bisogno e gli serve  e non per il puro piacere dell'incontro

che ti spingerà con forza per rubarti la palla e poi alzerà le mani davanti all'arbitro fingendosi innocente

che ti dirà come e cosa devi fare e dispenserà consigli anche se non li hai chiesti

che non rispetterà la coda, non aspetterà il suo turno per parlare, farà finta di non averti sentito

che vorrà pensare che i tuoi successi sono fortune fingendo di non vedere l'impegno e la strada ci hai messo


che prenderà l'evidenziatore per sottolineare le tue mancanza ma non farà lo stesso per i tuoi talenti

Allora Piccolo A scegli bene con chi vuoi stare, cerca nel mondo chi ha uno sguardo aperto e gioioso.
Perché  come in ogni viaggio, le persone con cui lo condividi sono l'essenziale!


La tua mamma



lunedì 22 giugno 2015

Una serata tutta per noi

"Mamma andiamo a fare un giretto?"
Una serata tutto per loro visto che Ia zia A, le cuginette e la nonna, che sono in vacanza con loro, sono già in tenuta da buona notte.

Si vestono, si preparano.
"Mamma mettiti il rossetto!"
(Ormai questa frase non può mancare).

Ed infine escono. La mamma di A si accorge che qualcosa è cambiato.
Non sta uscendo per passeggiare portando con sé suo figlio.
Sta uscendo in compagnia di suo figlio.
 È completamente diverso.
È una bellissima sensazione. Sono allegri e frizzanti.
Ma la mamma di A non sa che l'entusiasmo del piccolo A per questo loro spazio serale riservato significa...

"Mamma adesso facciamo una corsa e vediamo chi arriva prima!"
E via a correre.

"Mamma adesso io sono Batman e tu Wonder Woman, Seguimi!"
E via a correre di nuovo.

"Mamma vieni! C'è una vetrina rotta dobbiamo capire chi è stato!"
E via a correre.
(Perché la vetrina Rolex in effetti, per marketing immagino, è tutta crepata come se gli avessero lanciato un sasso).

Quindi giusto il tempo di mangiarsi un gelato tranquillamente nei propri panni e poi di nuovo in veste di Wonder Woman e Batman per le vie del centro di Milano Marittima.

Certo si era immaginata una cosa meno movimentata peró sulla via del ritorno...

"Grazie Piccolo A per questa bella serata!"

"Gracie a te Mamma!"

Milano Marittima fai sonni tranquilli che qui ci siamo noi (ancora per qualche giorno).


venerdì 19 giugno 2015

Ricordi

La verità la sapeva benissimo.
Ma quando la verità prende forma di parola e non più solo di pensiero, acquista peso e volume e come un'ancora arresta il viaggio. Il viaggio delle illusioni, dei "forse", dei "magari", dei "un giorno però..".

Stop.

Si può finalmente camminare nella realtà.
Si può riprendere a toccare le cose, a plasmarle, a sentire il potere di fare nelle proprie mani e nelle proprie gambe.

C'é un attimo in mezzo però.
Un corridoio al quale non si può scappare.
Emozioni da attraversare.

Il passaggio dalle illusioni alla realtà porta sentimenti di vuoto e mancanza.
Anche se a mancare è qualcosa che nel mondo non è mai esistito.
Tristezza per ciò che si lascia.
Amarezza.
Rabbia.
Unite in un nodo che si può finalmente sciogliere.

Aveva suonato alla sua porta. Si erano scambiati poche parole al telefono.
 Lui sapeva già tutto e le aveva proposto di passare il pomeriggio insieme a guardare un film.
Niente discorsi.
Nessun "Te lo avevo detto".
Niente prediche.
Lui l'aveva seguita in quella storia assurda. L'aveva presa in giro, aveva usato l'ironia per smontare tutte le false convinzioni e per farle vedere quanto poco avesse da spartire con un uomo così .
Ma non c'era riuscito e l'aveva lasciata fare.
Gli amici a volte fanno queste cose fantastiche.
Ti guardano camminare sulla fune testarda e cocciuta mentre  mettono sotto una bella rete di salvataggio.
Senza dirti più nulla perché tanto sanno che non ascolterai.

E in quel pomeriggio un po' grigio di una domenica che doveva essere di primavera, lui l'aveva fatta sdraiare su di sè, l'aveva abbracciata, e l'aveva lasciata piangere.
Le aveva regalato un posto dove lasciare la sua tristezza.

Silenzio.

Liberi di essere se stessi.

Fiducia.


Amicizia.





Ricordi lontanissimi e bellissimi che affiorano mentre la mamma di A prende il sole.








martedì 16 giugno 2015

La colpa di tutti i mali

Riflessioni

La mamma di A pensa che...

Mentre stai nascosto dietro alla siepe a spiare l'erba verde del tuo vicino...

Mentre stai lì sul confine, facendo finta di niente,  ma in realtà stai guardando il giardino fiorito e curato del tuo dirimpettaio...

Provando invidia e pensando che lui sia fortunato.

Mentre guardi dall'alto in basso chi il giardino non ce l'ha e ti da fastidio se qualcuno si avvicini al tuo....

Provando disprezzo.

Mentre fai tutto questo il tuo giardino ingiallisce, la terra si crepa per l'aridità, le erbacce lo infestano.

Poi dai pure  la colpa ai tuoi vicini troppo fortunati o miserabili.
Perché certo, la colpa é sempre degli altri.

E non aggiungo altro.



sabato 13 giugno 2015

Ancora di onnipotenza materna e corse disperate

La mamma di A da qualche mese ha cominciato a correre.
Questa passione merita un capitolo a parte, non é di questo di cui vuole parlare ora.

Quello di cui vuole parlare oggi riguarda l'ennesima picconata all'onnipotenza materna.
Picconate che le fanno mettere i piedi per terra, le ridanno i suoi confini facendola sentire più leggera.

Quindi dicevamo....
La mamma di A corre e essendo ora in vacanza può andarci più o meno tutti i giorni. Anche se immancabilmente, quando il piccolo A vede che lei si sta preparando le  dice:
"No mamma! Non andare!"

Una frase buttata li, senza nemmeno grande convinzione. Il piccolo A si é già distratto e rimesso a giocare con le cuginette.
La mamma di A, che é a un buon punto nel cammino dell'elaborazione dell'assurdo, inutile senso di colpa materno, si chiude il cancellino alle spalle e parte.
Quella frase rimane un piccololissimo neo su un corpo abbronzato.
Non si vede, é innocuo, ma c'è.

E poi, il venerdì sera arriva al mare il Papá di A.
Accolto con una corsa gioiosa, braccia al collo, gioia, trepidazione, entusiasmo.
Una scena bellissima. Uomini che si lasciano andare alla tenerezza.

"Papá! Domani facciamo la giornata solo uomini."
"Piccolo A e la mamma?"

                    "LA MAMMA PUÒ ANDARE A CORRERE TUTTO IL GIORNO!"

Niente! Sappiate che lunedì mattina sarò in formissima dopo questa 48 ore running non stop.

Quanto ci fai sorridere Piccolo A??



venerdì 12 giugno 2015

"Mamma hai messo il rossetto?"

La mamma di A ha fatto una valigia essenziale sia per sè, sia per il piccolo A.
Ha voglia di leggerezza, di poche cose, di non dover scegliere cosa mettersi.
Ha voglia di costume, infradito, scarpe da corsa  e poco altro.

Solamente quando la sera escono con Ga, Glo e il piccolo A a prendere il gelato,  la mamma di A e la zia A si danno un po' da fare per domare i capelli, alzarsi dal piano terra delle havaianas, uscire dallo stato " very natural girl".

"Mamma hai messo il rossetto?"
Le dice il piccolo A prima di uscire.
"No piccolo A, stiamo solo andando a mangiare il gelato..."
"Mettilo invece", le risponde serio, scrutando le labbra della mamma.
"Perché piccolo A ci tieni tanto?"
"Perché sei più carina!"

Sappiate che non c'é sera che la bocca della mamma non passi al vaglio del Piccolo A.
Ma ora la mamma si fa trovare preparata.
"Mamma hai messo il rossetto?"
"Certo! Guarda"
"Ah! Bella!"
E felice sorride e riprende a giocare con le sue cuginette.


La mamma di A non capisce da dove nasca questa idea nel piccolo A.
Pensava che queste cose le avrebbe vissute solamente nel caso in cui avesse avuto una bambina.
Ma le piace questa attenzione del suo bambino nei suoi confronti.
 Le piace che il suo bambino voglia che la mamma si prenda cura di sè anche in questi modi leggeri.

Quindi largo al sorriso rosso fuoco.


(La bocca della fotografia non é quella della mamma di A)


lunedì 8 giugno 2015

Il caso non esiste per caso

Quante persone incontriamo nella nostra vita?
Con quante persone passiamo del tempo?
Anche poco? O pochissimo?
Quante?
 Probabilmente migliaia.
Pensate a ogni stagione della vita, a ogni esperienza, a ogni periodo.

Tra queste migliaia ci sono i camei. I camei sono brevi comparse con ruoli salienti. Arricchiscono la storia, ne danno sapore. Non portando svolte eclatanti nella trama, niente colpi di scena. Rendono il racconto "semplicemente" più completo.
Mettono l'accento.
Insaporiscono.
Colorano.
Profumano.

La mamma di A stava camminando distrattamente con il piccolo A che voleva andare in bagno.
Ha colto a fianco a lei il movimento di qualcuno che l'aveva vista, notata.
La mamma di A si è girata e ha pensato che lo sapeva, che prima o poi sarebbe successo.
È così, non è la prima volta che le accade. Lei cerca qualcuno che è come un ago in un pagliaio e quel qualcuno, a un certo punto, senza preavviso e spesso senza coerenza  incrocia la sua strada.
Si guardano negli occhi e si sorridono.
Come se quasi vent'anni non fossero passati.
"Ma io ti ho cercato! E ho chiesto di te!"
"A chi hai chiesto di me?"
"A Paolo F., su Facebook. Ho ritrovato tutti i ragazzi del mare di quegli anni. Ma tu non ci sei. Ho chiesto di te a Paolo ma anche lui non sapeva nulla.."


Ecco. Tutto qui. Sotto l'ombrellone si erano conosciuti ventenni. Quando cellulari e social non c'erano e si scambiavano indirizzi e numeri di casa a fine vacanza. Avevano avuto vent'anni leggeri ma consapevoli di essere nel mezzo di decisioni importanti.
Sotto l'ombrellone, vent'anni dopo,  hanno chiacchierato un po' dell'uomo e della donna che sono diventati.
In riva al mare la mamma di A ha ritrovato un suo cameo di gioventù.

Eppure sarebbe bastata una frazione di secondo e non si sarebbero visti.
 Indovinare il giorno, il momento, l'istante e il luogo. Che magia.
Nulla é per caso, l'universo trama.
La mamma di A ringrazia per questo bellissimo, incredibile Incontro!

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giovedì 4 giugno 2015

Una scoperta sconvolgente

Da quando è arrivato in famiglia il piccolo A si è instaurata una nuova abitudine.
La nonna G ha detto più o meno così:"Facciamo come quando eravate piccoli voi, andiamo un mese al mare che gli fa bene". "Gli" sotto intende i suoi tre nipotini Ga, Glo e il piccolo A. Ma chiaramente anche le mamme dei tre cucciolini sono comprese nella spedizione. Così per il quinto anno consecutivo comincia la vacanza sole donne, unico uomo ammesso il piccolo A! Come conviene alla migliore tradizione vacanziera anni '80 la riviera Romagnola è la meta. "Per quest'anno non cambiare stessa spiaggia stesso mare.."
Sfidando ogni valore atavico del nord Italia per cui se non lavori devi sentirti in colpa e considerarti un essere inutile...
Sfidando la simpatica faccia di qualcuno che, alla domanda, "Quanto state via?, aspettandosi per risposta "Una settimana"si è invece sentito dire "Un mese"...
Sfidando la lontananza con il papà di A che lavora mentre loro giocano sotto il sole...
Sfidando tutto questo, uscendone turbati quanto basta a farsi comunque un mese di mare, sono arrivati in riviera.
La vacanza è piena di quei rituali conosciuti e rassicuranti che invogliano a tornare ogni anno nello stesso luogo.
La mamma di A ha ritrovato...
La casa fresca con la terrazza
Il profumo inconfondibile, che sa di infanzia, dei pini marittimi
Il canto degli uccellini all'alba
La piadina romagnola
Il bombolone con il cappuccio a colazione
Il gelato gusto pinolata
Il viso del bagnino e della sua famiglia
I vicini di ombrellone
Le passeggiate in riva al mare a raccogliere conchiglie insieme alla nonna G
I granchi sul fondo e il rimpianto di non aver comprato le scarpette
La sabbia nel letto, nonostante l'attenzione
Secchielli e palette e il profumo di plastica nell'aprire la cabina dei giochi
Leggere la sera fino a tardi
Mangiare all'aperto
Il profumo della crema solare
Il cigolio dei lettini
La spiaggia deserta la mattina presto


Ma una cosa nuova la mamma di A l'ha scoperta.

Una cosa stravolgente che rimette le cose nel giusto ordine di una volta e contemporaneamente le mette in un ordine nuovo e bellissimo:

Se sei mamma e tuo figlio ha quattro anni e mezzo significa che puoi ricominciare a stare sdraiata sul lettino a prendere il sole e a farti i fatti tuoi perché lui gira indipendente, si fa amici, ha bisogno di te ma in modo completamente diverso.

Allora, buone vacanze mamma di A!