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venerdì 29 agosto 2014

Aspettare

La terribile tentazione di togliere ogni ostacolo che si presenti davanti al proprio figlio.
La terribile tentazione di volerlo vedere sempre felice, senza ombre.
La terribile tentazione di accelerare i tempi per farlo transitare il più velocemente possibile verso il prossimo sorriso.
La mamma di A la conosce bene questa tentazione, non so voi!
Così ieri pomeriggio, il piccolo A, grazie ad un'insolita giornata di sole, giocava in piscina. Giocava a spostare i limiti della sua paura, giocava ad alzare l'asticella delle sue potenzialità e possibilità. Giocava a tentare di tuffarsi nell'acqua alta. Giocava con la fiducia in se stesso, giocava con la soddisfazione di poter dire "ci sono riuscito da solo!".
La mamma lo guardava. La mamma sorrideva e incoraggiava.

Poi, per superati limiti di possibilità di resistere all'acqua gelida, il piccolo A finiva il bagno, ma consapevole di quanto aveva appena conquistato, esclamava: "Voglio far vedere al mio papi come sono diventato bravo a tuffarmi!"
Naturalmente lo sguardo del papà su certe cose ha un valore diverso rispetto a quello della mamma. Soprattutto se sei un piccolo essere umano maschio!
"Piccolo A, tra poco papi arriva.. Adesso merenda e più tardi un altro bagno così gli fai vedere cosa hai imparato oggi"
Il piccolo A tutto contento tornava nel prato a giocare con la sua cuginetta Glo.
 Ma dopo poco
" Mammaaaa quando arriva papi??" Con aria sconsolata.
La mamma spiegava che doveva avere un po' di pazienza anche se capiva il desiderio del piccolo A.
Il papà sarebbe dovuto arrivare entro un paio di ore, non proprio prestissimo.
In queste due ore le emozioni di A erano un misto di attesa, impazienza, desiderio.

"Mamma quando arriva papà? Io sto facendo fatica!"

Come spesso accade il piccolo A racconta il suo mondo interiore in un modo che fa sorprendere ed emozionare la sua mamma. Il piccolo A ha usato proprio la parola giusta: "fatica!", quella che la mamma di A a volte è tentata di spazzare via dalla strada del suo bambino.
La mamma di A pensa a quanta fatica le sono costate alcune esperienze... Le passano sotto gli occhi alcuni esami all'università, le strade in montagna, la tesi di laurea e la sua discussione, la specializzazione in psicoterapia, il cammino di Santiago, la gravidanza, i primi mesi da mamma...Quella voglia che arrivi la meta, quella voglia che arrivi la discesa, quella voglia di potersi girare e vedere la strada dietro,  seduti nel punto più alto.


Allora piccolo A scelgo di far fatica insieme a te.
"Hai ragione piccolo A, non è semplice aspettare! Che voglia che arrivi papà, chissà come
saremo felici appena lo vediamo!"

Quello che é successo dopo ve lo lascio immaginare a voi!

La gioia nei suoi occhi mentre si tuffa! L'orgoglio con cui guarda suo padre.
Piccolo A, grazie per i tuoi promemoria.
Grazie per le frasi che mi aiuti a sottolineare nelle pagine piene delle giornate.
 Sta per cominciare un altro anno molto impegnativo e tu mi hai regalato queste parole:

Fare, ri-fare , superare, credere, desiderare, faticare, aspettare, godere, ridere, gioire.

E che la mamma sappia stare al suo posto per far si che tu queste parole le possa sentire e provare sulla tua pelle!

sabato 23 agosto 2014

Il sapore della mamma

Parlano piano perché papi sta ancora dormendo.
(Sono le sette, il piccolo A è mattiniero come la mamma).
Sono al calduccio sotto le coperte.
(Al calduccio perché è un sabato di agosto ma piove, piove, piove)

"Mamma ti mangio una guancia! Ammm"
E con la bocca le dà un morsetto che sa più di bacio.

"Ummm, mamma come sei buona!"

"Fammi assaggiare anche a me   un pezzettino della tua guanciotta!"

Lui gliela porge con il sorriso che mostra la sua fossetta.

Anche la mamma gli daà un morsetto che ha più il sapore di un bacio.

"Mmmm! A che buono! Sai di pasticcini!"
Ride... Ormai papi è sveglio..

"Piccolo A di cosa so io?"
 La assaggia divertito ancora una volta.

"Mamma sai di luce"


Rendiamoci conto!

lunedì 18 agosto 2014

Nella pancia della mamma


Sera fresca di un’insolita estate.

Camera vista lago.

Finestre aperte, musica che entra.

Papi legge sul letto, piccolo A gioca con l’i Phone , la mamma fa la doccia.

 

“Meraviglioso, ma guarda intorno a te, che doni ti hanno fatto, hanno inventato il mare..”

Di sottofondo.

La mamma esce dal bagno, si sta preparando per la notte.

 

“Mamma, io voglio tornare piccolo”

“Piccolo A tu sei piccolo”

“No mamma sono grande!” Risponde risentito.

“Intendo dire che sei ancora un bambino…. “ Cerca di recuperare la mamma.

 

“Si ma io voglio tornare dentro la tua pancia”

 

Sono quei momenti che la mamma di A sa rimarranno nella sua memoria e nel suo cuore, sono quei momenti in cui A racconta il suo modo di sentire il mondo, sono quei momenti che riempiono di tenerezza per l’ingenua profondità con cui A affronta qualcosa che gli sta a cuore.

 

“Piccolo A lo so che si stava ben al calduccio dentro  la pancia della mamma, però non potevamo giocare insieme, guardarci meglio occhi, parlare..”

Rimane per un attimo sorpreso, i suoi occhi grandi raccontano di pensieri tutti suoi…

“Mamma, ma guarda che c’era un bottone, io lo schiacciavo e mangiavo…e poi io giocavo non ti ricordi ??”

 

“Certo che mi ricordo, mi davi sempre i calci e io e papá ridevamo, … però non sentivamo la tua voce e non potevamo chiacchierare come facciamo ora, o giocare ai super eroi…”

 

"Si ma io ti dicevo “Mamma! Mamma!”
E per spiegarle come faceva mette le manine intorno alla bocca come quando si vuole amplificare la voce per farsi sentire da qualcuno lontano.

“Non ti ricordi??? E poi ti dicevo che ti amoravo tanto!”

Ok! La mamma è definitivamente stesa, vinta dai colpi di gioia che il piccolo A le ha inferto in questa fresca notte d’estate..  Nella pancia della mamma si sta da Dio, e anche la mamma ha nostalgia di quando la sua pancia era piena di vita. Ma questa è un’altra storia…

giovedì 14 agosto 2014

Di mondi sconosciuti e amori infiniti

"...Nel mio mondo non ci sono le fate,  mamma"

Non è l'inizio di un discorso, è la conclusione detta ad alta voce di un pensiero che il piccolo A ha condiviso con se stesso nel silenzio della sua mente.
La prima volta che il piccolo A le ha parlato del "suo mondo" ne è rimasta sorpresa. Sorpresa di quanto ci sia dentro un bimbo, molto più di quello che si sa, molto più di quello che si crede.
Ed essendo il SUO mondo, il piccolo A lo condivide con lei solo in brevi e rari attimi, in cui la mamma si affanna, cercando di nascondere l'affanno, a fare domande per capire, prima che quella porta segreta, che all'improvviso si schiude, scompaia. Perché il Piccolo A improvvisamente lo apre e poi lo chiude il passaggio per il suo mondo, come nelle favole.

"Nel mio mondo c'è Spiderman ..."
Ecco il varco si è aperto..
"E poi chi c'è nel tuo mondo A?"
"Iroman, Batman, il mio amico Leonardo, Matilde, Michele..."
"E io ci sono nel tuo mondo?"
Ride con il suo sorriso largo..., deve aver detto una sciocchezza incredibile la mamma.
"Mamma! Ci sono solo i bambini!!"
"Ah certo! Che cosa mi è venuto in mente"
E poi tutto si chiude. Non c'è verso di scoprire più nulla.

"Piccolo A assaggia la frutta per favore.."
"Mamma! Nel mio mondo non c'è la frutta", risponde deciso e un po' scocciato del fatto che io dica queste cose. Chiaro che sia un mondo di furbi "il suo mondo", pensa la mamma che però non può non sorridere di questi momenti tra realtà e fantasia.
"La cioccolata c'è nel tuo mondo A?"
"Ma mamma?!" ( ovvero, che domande sono queste, certo che c'è la cioccolata).

Questa mattina il piccolo A si è svegliato (presto come sempre) e si è sdraiato sulla sua mamma. Momenti di grazia, di contatto e di intimità unici. La mamma lo ha abbracciato e si è goduta il suo ruolo di "materasso" annusando il collo di A, ascoltando la fiducia con cui si abbandona a lei.
"Devo dirti una cosa nell'orecchio"
"Eccomi, dimmi A, sono pronta per ascoltate "
Il tono della voce è quello che accompagna i segreti..un tono basso, emozionato, solenne.

"Mamma io ti AMORO"

Lo stringe forte, "Anche io ti AMORO piccolo A"

In quel mondo abitato da super eroi e bambini, dove non si mangia frutta e sono bandite le fate nascono emozioni tenerissime e parole splendite per raccontarle.

Quindi sappiate che se adorate e allo stesso tempo amate qualcuno potete usare il verbo AMORARE.

Mi piace il tuo mondo piccolo A, e mi piace anche che sia tu a scegliere quando e come regalarmene pezzetti.

Lo AMORO così tanto questo nanetto biondo arrivato da chissà dove.





mercoledì 6 agosto 2014

Le vere scelte

Hanno amato Peppa subito, in tempi ancora non sospetti, trovandola per caso tra i video di youtube. Non sapevano ancora che sarebbe scoppiata una moda forsennata e che Peppa se la sarebbero ritrovata ovunque. Ovunque veramente, non tanto per dire. La mamma di A aveva scritto anche un post in merito (A noi piace Peppa Pig) Peppa spaccava in due l'opinione pubblica. In qualsiasi conversazione tra adulti, genitori di bambini in età prescolare, l'argomento Peppa era d'obbligo. Chi l'amava, chi l'odiava. Loro l'amavamo, e se non fosse stato per la ripetitività degli episodi la mamma di A avrebbe continuato a sedersi vicino ad A per guardarla insieme a lui.  Poi A, a settembre dello scorso anno, cominciò la scuola dell'infanzia e tutto cambiò.
"Mammaaaaa mi cambi canale per favore!?"
 " Perché A?"
" Non mi piace più Peppa!! È da femmine!"

Ecco, mentre il papà di A gongolava per la risposta del figlio e sorrideva compiaciuto all'idea che sarebbero presto arrivati i super eroi nella loro vita, la mamma di A provava a replicare alla motivazione di A, arrabbiata dentro di sè per quanto precocemente possano dilagare preconcetti e stereotipi.

È passato quasi un anno, Peppa non l'hanno più guardata. Il piccolo A, coerentemente alla sua idea di maschio, chiede sempre che si cambi canale.

Ieri mattina.
La mamma di A è in doccia. Lo sapete vero come fa la doccia una mamma in casa sola con il suo cucciolo? La situazione è migliorata certo, A è grandino, e poi sta facendo colazione e poi c'è la tv accesa. Questo dovrebbe garantire che il suo raggio d'azione sia limitato. La mamma fa comunque più veloce che può, le orecchie tirate, una leggera ansia di sottofondo.
Poi l'urlo "Nooooooooo!"
Lei esce senza neppure pensare, si precipita in salotto...
Ma li c'é A che sereno fa colazione.
"Piccolo A perché hai strillato così forte?"
"Niente mamma". Non si gira neppure a risponderle. Mangia i biscotti e guarda Peppa. Serafico. "Peppa?" Pensa pensierosa la mamma di A mentre torna in bagno e il cuore torna al suo posto.

Quando è pronta, A sta ancora sereno guardando Peppa. Ora la mamma è più calma, riprende il discorso:
"A perché hai urlato prima?"
"Perché c'era Peppa ed è un cartone da femmine!"
"Ma allora perché lo stai guardando?"
"Perché mi piace è divertente"
"Allora piccolo A, promettimi che sceglierai solo le cose che ti piacciono, e non c'entra niente se sono da maschio o da femmine"
Fa si con la testa, ma la mamma di A sa che sono parole troppo impegnative per lui. La sfida è nelle sue mani: aiutare sempre suo figlio a scegliere in base ai suoi gusti, le sue inclinazioni, curiosità, talenti. Non secondo ciò che qualcuno ha già deciso. Non per far contenti gli altri, non per appartenere a un gruppo, non per seguire la moda a tutti i costi, non per comodità.


La mamma di A lo ha visto nella sua vita, lo sente nelle storie che ascolta mentre lavora. Le scelte fatte per calcolo, logica, paura...prima o poi tornano indietro e portano il conto, un conto salato da pagare. Le scelte fatte ascoltandosi profondamente, le scelte che ci riempiono pienamente, le scelte che parlano di noi, dei nostri gusti, dei nostri modi,  dei nostri sentimenti sono quelle che ci fanno vivere autenticamente. Senza maschere. Sono strade che possono spaventare perché può capitare che siano lontane da quelle che gli altri avevano previsto per noi.

Gli altri che pensano che Peppa non sia da maschio, forse prenderanno in giro A. O forse no.

La cosa più bella è A che sorride guardando Peppa, se Peppa per lui è divertente.

Come sempre, rimbocchiamoci le maniche, e proviamo a essere bravi genitori!

lunedì 4 agosto 2014

100 cose che Amo

È tornata. La mamma di A ha pensato tanto al suo blog ma  era troppo stanca. È stato un anno lungo e per certi versi molto faticoso. A volte le chiedono "Ma lei dott.ssa é sempre felice?". Certo che non lo è sempre felice. Ma c'è un sentimento dentro, di sottofondo, che le dà un senso di fiducia sulle cose, sulle persone, sulla vita. E con quello affronta anche i temporali. È una solida nave per affrontare anche le tempeste. La nave aveva bisogno di stare un po' in porto. Ascoltare le proprie emozioni è sacro. Il corpo non mente. Le ha detto che era stanca. Di fermarsi e mollare qualcosa. E lei  lo ha fatto. E tra le cose lasciate anche il suo blog...È fortunata, d'estate può permettersi di lasciare andare alcune cose. E il tempo per vivere da mamma si dilata.
Ma ora è tornata e ispirata dal blog di www.mammamogliedonna.it  ha sentito il desiderio di scrivere l'elenco delle 100 cose che ama. Perché quello a cui pensi catalizza emozioni dello stesso colore...

Quindi, di getto, ecco qui:

1- Amo gli occhi di mio figlio, sono occhi che ho sempre sognato. E sono arrivati così, come li avevo pre-visti.
2- Amo entrare in libreria e spiluccare tra i libri, toccare le copertine lisce, annusare le pagine nuove. Scegliere  un libro perché è lui che sceglie me.
3- l'espressione di mia madre quando apre la porta e va incontro al piccolo A
3- mio padre che gioca a calcio  con il piccolo A, perché nessuno lo ha mai convinto prima a calciare una palla
4- la montagna, specialmente quella nuda, quella alta, solo di roccia
5- i miei fratelli e la nostra complicità
6- le vacanze sulla Riviera Romagnola, i bomboloni, gli ombrelloni, la piadina
7- l'emozione del piccolo A quando papi torna dal lavoro
8 - fare colazione al bar,  rigorosamente da sola
9-  mio marito, quando mi guarda e mi dice "Sei bella", anche i giorni che sono sgarrupata
10-  traghettare verso la Sardegna assaporando le vacanze
11- Gardone Riviera, il mio porto di quiete
12- le coccole sul divano con mio marito prima di dormire
13- i temporali, i fulmini, i tuoni
14- il mare in tempesta
15- tuffarmi nel mare azzurro
16- la fatica mentre cammino in montagna
17- l'intimità con i miei amici di infanzia
18- i miei che si telefonano ogni anno per ricordarsi il giorno in cui si sono conosciuti nonostante sia una vita che sono separati
19 - ridere fino alle lacrime
20- i romanzi romantici
21- il Natale, fare l'albero, il presepe e godermeli ogni sera
22 - saper benissimo che sta per scoppiare un sorriso sul viso di un amico
23- il profumo dell'erba tagliata
24- la morbidezza
25- i baci
26- il mio lavoro, i miei libri, i miei appunti
27- il cammino di Santiago
28- la familiarità del mio quartiere
29- il profumo del gelsomino
30- annusare il piccolo A mentre dorme
31- ricordare i primi momenti quando è venuto al mondo
32- giocare ai super eroi
33- stupirsi ogni volta che rifletto sul fatto di essere madre. A volte ancora non mi sembra vero
34- i piedi a salsiccia , le mani morbide, i capelli biondi di A
35- le  polpette
36- l'allegria della mia big family intorno alla tavola la domenica a pranzo
37- cantare in macchina a tutto volume
38- guidare
39- le chiacchiere in macchina a fine serata, che diventano più lunghe della serata stessa
40- le coincidenze
41- ricevere fiori per il mio compleanno
42- le cicale d'estate
43- la neve
44- gli scivoli d'acqua
45- il piccolo A che mi abbraccia prima della nanna
46- osservare A mentre non se ne accorge e scoprire che tipo è
47- guardare le fotografie, sorridere e piangere
48- ricordare con gli amici gli episodi che sono diventati i mattoni della nostra amicizia
49- i racconti di mio padre sulla sua infanzia
50- la concretezza di mia madre
51- raccontare alla mia nipotina Ga la mia giovinezza e lei con gli occhioni blu che mi ascolta
52- camminare
53- i grattini sulla schiena
54- le giornate che si allungano e la primavera
55- le sciate con mio marito
56- il mio zaino
57- i concerti in prima fila
58- la telepatia con alcune persone
59- il vociare di A e le sue cuginette  che ci dicono che la vita avanza
60- svegliarmi presto la mattina
61- la messa con le chitarre
62- l'emozione della partenza
63- riabbracciare al mio ritorno
64- il mio taglio cesareo sulla mia pancia, un sorriso cicatrizzato
65- i riposini nei caldi pomeriggi estivi
66- il mio maestro di tango per tantissimi motivi
67- i percorsi sugli alberi
68- incontrare per caso persone lontane che sono sempre comunque vicine
69- le margherite che A raccoglie al parco e poi mi dice "per te mamma!"
70- la dolce malinconia di mio padre e il suo senso dell'umorismo
71- la reale irrealtà di quello che accade sul palcoscenico quando vado a teatro
72- il sorriso bianco e largo di mio marito
73- chiacchierare o chattare con le mie amiche saltando di pal in frasca
74- le infradito d'estate e i vestiti leggeri
75- lo psicodramma
76- gli ottimisti e le persone che dispensano leggerezza e fiducia
77- il sabato e la domenica mattina
78- il profumo di casa mia
79- mia madre che quando fa le scale canta sempre anche se è stonata
80- la caparbietà di mio marito
81- i giorni in cui mi sento bella
 82- l'azzurro
83- la nebbia
84- la voce di A, le domande che mi fa sul mondo, la sua spontaneità
85- la pelle abbronzata
86 - piangere disperata per un film d'amore
87- un bicchiere di rosso in buona compagnia
88- "Il Signore degli anelli" "L'eleganza del riccio", i romanzi di Marcela Serrano, le
poesie di Alda Merini
89- i silenzi pieni
90- le cene di classe come se fosse ieri
91- il calore delle case arredate da mia fratello
92- guardare i miei fratelli diventati zii preziosi per A
93- ricordare gli amici che sono andati via troppo presto
94- rileggere i miei diari segreti
95- fare la pizza la domenica
96- la sera, fuori dal rifugio in montagna, con l'aria frizzantina, il cielo stellato, gli amici a condividere
97- il gelato gusto pinolata
98- le mie amiche mamme
99- le domeniche casalinghe con il camino acceso
100- cappuccio e brioche

E adesso prova anche tu! Fa bene alla salute