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sabato 22 febbraio 2014

La sindrome della scimmietta e la spontaneitá

La Sindrome della Scimmietta:
Anche lei qualche volta è caduta in tentazione. La sindrome della scimmietta é in agguato. È quella sindrome che prende madri, padri, nonni alle prese con l'orgoglio che riversano sulla loro piccola creatura. E davanti a parenti, amici o sconosciuti la sindrome porta un adulto, anche maturo e saggio, a insistere perché il bambino mostri le nuove capacitá acquisite: "Fai ciao ciao con la manina, dai che sei capace" " Fai sentire la canzoncina" "Racconta la poesia che hai imparato all'asilo" "Fai qui, fai li, fai vedere come sei bravo, bello , buono, simpatico, intelligente". Ed é chiaro che se il cucciolo non risponde al comando, l'occhio dell'adulto, a causa della leggera ma presente frustrazione, si tinge di una patina delusa.




La spontaneità:
Sabato mattina, lettone, luci soffuse, calde coperte, qualche minuto prima di alzarci...

"MAMMA LO SCIAI UNA COSA?"
"Dimmi A"

"TI VOGLIO TANTO BENE"
e la abbraccia, e le sale sopra e la accarezza con la manina...

"Anche io A, tanto"

"MA IO TANTISSIMO"

La spontaneità di dire quello che senti, quando senti che é il momento giusto per te e per gli altri. La spontaneità che crea ponti e relazioni bellissime.

Grazie A!


martedì 18 febbraio 2014

Magiche consapevolezze

Sono momenti, attimi improvvisi. Non sono programmati, pianificati ne tantomeno cercati. Non sono conclusioni di un ragionamento o di un pensiero. Non richiedono sforzi intellettuali né di concentrazione. Stava guardando e poi si è soffermata su un particolare della scena, senza motivo apparente. Dal tutto, la mamma di A, ha visto il suo volto. Un volto che conosce da vent'anni, che ha camminato accanto a lei in mille e variopinte situazioni. Ma quell'espressione non l'aveva mai vista. Occhi, labbra, fronte, guance non si erano mai composti  così. E la mamma di A ha sentito di essere testimone di un attimo di assoluta verità. Testimone di una persona innamorata di quello che sta facendo, di una persona pienamente nei suoi panni, di un uomo che sta vivendo ciò che di più bello è fatto per lui. Così...tu stai solamente guadando, o parlando, o camminando ti volti e....la vita ti illumina di attimi in cui, anche se per poco, tutto è chiaro e bello. Non sa come altro spiegarlo la mamma di A. Sono attimi di magiche consapevolezze. Che scaldano, che ti fanno sentire in profondo contatto con gli altri, che ti permettono di vedere "nuova" una persona che conosci da vent'anni. 
E di gioire per ciò che hai visto. 

La (mistica) mamma di A

martedì 11 febbraio 2014

Le guance rosse, il tango e la musica

Lui lo avevate conosciuto qui. Di lui però non sapete che ha un bel lavoro, anche prestigioso, ma che non é proprio adatto alla sua pelle. Cosi negli anni le sue passioni e i suoi talenti, invece che lasciarli in un cassetto ad ammuffire, hanno preso varie forme e colori fino ad approdare ad un amore grande: il tango. E siccome lui quando fa qualcosa che gli piace la fa in un modo meraviglioso, è diventato un bravissimo tanghero, ha aperto un'associazione e una scuola. Una scuola di tango, dove questa sera la mamma di A ha partecipato alla sua prima lezione. Dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto, lui è riuscito a convincerla. E la mamma di A è riuscita a convincere suo fratello Ma ad andare con lei. Il papà di A ha declinato l'invito, non è proprio il suo genere.
"Zia no, non fa per te! tu sei da sport come lo sci" ha detto Ga, la nipotina maggiore nel pomeriggio. E la mamma di A sente che Ga ha ragione. Le ritornano nelle orecchie le sue parole mentre le guance diventano bordò per l'imbarazzo nel momento in cui parte la musica. Lo zio Ma è un ballerino provetto, in pochi minuti è nella parte. La mamma di A sono anni che non si sente cosi timida, potrebbe scoppiare a ridere da un momento all'altro, risata isterica. Come prendere un bambino di pochi mesi, che non ha neanche nell 'anticamera del cervello l'idea di camminare, e dirgli " Dai! cammina!". Ecco la mamma di A si sente cosi! Cosi sprovvista. 
Ma la musica è bella, la maestra argentina solare e lui viene in aiuto della sua amica...la prende e piano piano l'accompagna verso un mondo che la mamma di A riesce appena a  intuire.  Un mondo che forse le potrebbe piacere... 
 Quindi mamma di A che fai? Continui?
Guardiamo se la notte porta consiglio. La sensazione di trasformarsi da palo della luce in morbido tessuto le è piaciuta. La sensazione di cominciare qualcosa di nuovo le è piaciuta. La sensazione di giocare   con il cambiamento le è piaciuta...Quindi parrebbe l'inizio di una nuova avventura..
NON SOLO MAMMA continua il suo cammino..

lunedì 10 febbraio 2014

Se la colpa é degli altri

Volevano andare a sciare, ma probabilmente sarebbero rimasti sepolti sotto una bufera di neve visto la stranezza dell'inverno in corso. Una giornata tutta per loro, senza impegni e con il piccolo A all'asilo. Cosa fare un venerdí cosi uggioso?  "Andiamo a visitare S. Giulia  mamma di A, che ne dici?" "Splendida idea papà  di A!" . Quando un uomo, anche dopo otto anni, riesce a sorprenderti. Ma prima l'amatissima colazione cappuccio e brioche al bar, per la mamma di A un vero antidepressivo naturale.  Insomma un perfetto venerdi.
Al tavolino accanto al loro una coppia di mezza etá e un ragazzo sui venticinque anni. Nel bar vociare e rumore di stoviglie. Ma la voce del ragazzo entra nelle orecchie della mamma di A, si impossessa della sua attenzione, rapisce la quieta silenziosa con la quale stava godendosi la colazione.
Sembra una  pentola a pressione, ha la tonalità di una zuppa di fagioli in ebollizione,l'inesorabilità   del ronzio di una zanzara in una notte d'estate.  La mamma di A non puó far a meno di ascoltare il monologo di questo ventenne che con le spalle curve, gli occhi all'ingiú, le guance tristi.
È un monologo lamentoso, brontolante su quanto sia ingiusto questo e quel professore, su quanto l'organizzazione  dell'università sia indecente, sull'impossibilità di potersi laureare in corso...e brobo e brobo e brobo e brobo e brobo....Non finisce piú.

La mamma di A allora si alza, si avvicina al giovane e gli mette una mano su una spalla...
" Penso anche io che non ce la farai mai, che la situazione é troppo difficile e troppo intrisa di persone negative che remano contro di te. Fai bene a lamentarti, a mettere  le mani avanti per il tuo insuccesso. Sei in una situazione troppo sfortunata e ingiusta. Mi dispiace molto per te, poverino, vittima del sistema. Non puoi fare nulla nel pantano dove sei finito, sotto la pioggia incessante che si è accanita sopra di te. Meglio rinunciare. Hai ragione, lascia perdere..."
Poi si gira e torna dalla sua brioche.

Quanto le sarebbe piaciuto farlo veramente!Forse cosi si sarebbe reso conto di quanto si stesse imbruttendo con le sue stesse mani, con le sue stesse parole. Sottolineare l'autocommiserazione di quel giovane che  preferisce pensare che il mondo ce l'abbia con lui invece di guardarsi allo specchio, scoprire i suoi talenti, rimboccarsi le maniche e andare verso la sua vita.
Più facile stare al bar a lamentarsi, piú semplice, piú comodo.

CORAGGIO, FORZA, CAMMINO, ENERGIA, DESIDERIO, SPERANZA, LUCE, TRAGUARDO, BELLEZZA, VOLO....forse gli mancano alcune parole...













domenica 9 febbraio 2014

Auguri papà!

"Hai espresso il desiderio papá?"
"Ah..no..."
"Allora rifacciamo"
Riaccendono la candelina con il numero settanta. Intorno a lui i suoi figli, i suoi nipotini, la sua compagna di una vita.
Ripartono con "Tanti auguri a te..." con quell'accento stonato tipico delle feste di compleanno, e questa volta il nonno Lo soffia esprimendo un desiderio. Non si puó rivelare quale sia, ma la mamma di A scommetterebbe qualsiasi cosa che il desiderio di suo padre non é qualcosa per se stesso ma rivolto a loro, figli e nipoti. Sembra quasi un bambino, seduto sulla sedia davanti alla torta, con l'emozione che gli colora gli occhi di lucido, circondato da chi lo ama di piú, nel mezzo della sua festa a sorpresa. 
C'è stato un tempo in cui la mamma di A lo vedeva perfetto, bellissimo il suo papá! Un leone. Crescendo ha scoperto che un padre é prima di tutto un uomo, con la sua storia, le sue mancanze, i suoi difetti, le sue colpe, i suoi limiti. Ma la mamma di A per questo lo ama ancora di piú, con la consapevolezza che il nonno Lo ha fatto ció che di meglio ha potuto ed é stato tanto, tantissimo. Il calore che c' è intorno a quel tavolo é la testimonianza che si ha quel che si dona!

Auguri nonno Lo, che il bene con il quale ti abbracciamo sia un balsamo dolce e linfa vitale per tutti gli anni a venire....